Le varianti inglese, brasiliana e sudafricana iniziano a preoccupare non poco gli scienziati e quanti dovranno decidere il destino dell’Italia in questa lotta contro un nemico invisibile che anziché sparire, grazie alla campagna vaccinale iniziata, muta e genera ulteriori timori. Le varianti paiono al momento resistenti ai vaccini, e allora come fare? Per Ricciardi l’unica soluzione é procedere verso un lockdown totale, anche se limitato nel tempo, che coinvolga anche la chiusura delle scuole, per altri come Sgarbi e Salvini parlare di chiusura totale sarebbe follia, decretare la fine di molte categorie già al collasso, e generare ulteriore ansia tra i cittadini già provati da un anno di sacrifici.
Ora pare che l’asse composto da Roberto Speranza e MariaStella Gelmini, neoministro per gli Affari regionali, stia cercando di comprendere la strategia migliore dato il DPCM in scadenza il prossimo 5 marzo . Tra le ipotesi quella di pensare a zone rosse mirate per le Regioni maggiormente colpite dalle varianti, per provare ad evitare il lockdown totale. Sarà questa la strategia vincente? I dettagli
Quel che é certo é che la parola d’ordine resterà prudenza, la situazione epidemiologica che, grazie alla campagna vaccinale iniziata, avrebbe dovuto essere in miglioramento, continua invece a destare molta preoccupazione a causa del sopraggiungere delle varianti che stanno colpendo anche la fascia giovane della popolazione.
Ragion per cui l’attenzione é tutta puntata sulla strategia che dovrà essere messa in campo dal nuovo governo al fine di contenere il diffondersi del virus, il presidente del Consiglio Draghi, dovrà dunque decidere se nel prossimo DPCM si manterranno le zone a colori. La strada per evitare il lockdown totale invocato da Ricciardi, ma non solo, mano a mano che le ore passano altri invitano alla prudenza e a non sottovalutare, potrebbe essere quella di un’intensificazione delle zone rosse e soprattutto le soglie Rt che identificano quando una regione é a rischio potrebbero essere ribassate.
Molti i settori che dovranno essere valutati nel prossimo DPCM, bar e ristoranti chiedono di poter tenere aperto anche di sera nelle zone gialle e a di poter servire al tavolo a pranzo in quelle arancioni, palestre e piscine confidano nella ripartenza, ma temono nuovi prolungamenti di chiusura a causa di quest’ultima mutazione del virus, la ripresa dello spettacolo in presenza é un’altra delle richieste per molte attività al collasso.
Insomma il Governo Draghi non avrà vita facile, la situazione economica é complessa ma la tutela della salute resta comunque prioritaria, ragion per cui non sarà certo semplice decidere cosa riaprire e dove, e cosa invece, seppur attirando l’ira di quanti temono di fallire, dovrà restare chiuso per il bene dell’intera collettività.
Inoltre dovrà essere intensificata la campagna vaccinale in ritardo a causa delle mancate consegne da parte di alcune industrie farmaceutiche.
Nel mentre é già scontro tra la decisione di Speranza di chiudere gli impianti da sci fino al 5 marzo, e Garavaglia, neoministro del Trasporto, che ritiene irrispettosa una decisione del genere specie nel metodo, non si può avvertire di chi quel lavoro ci vive, solo poche ore prima , é una presa in giro.
Non resta che attendere per comprendere cosa succederà nei prossimi giorni, quel che pare certo, purtroppo, é che l’allarme Covid non é affatto alle spalle, e il nuovo Governo dovrà essere abile nel prendere le giuste decisioni sia dal punto di vista sanitario, quanto economico, perché questo inciderà sulla vita del nostro Paese.