Regna la confusione più totale tra quanti cercano di comprendere da domani cosa potranno fare, le visite ai parenti, grazie alla deroga ottenuta a Natale, saranno ancora possibili? Questa é una delle domande più frequenti che si leggono sui social, i DPCM ed i colori attribuiti alle varie Regioni stanno creando non poco caos nella mente di quanti vorrebbero capire se gli spostamenti tra Regioni e/o comuni sono o meno consentiti. Cerchiamo allora di fare chiarezza, con alcune linee guida. Da domani, sabato 16 gennaio, entrerà in vigore il nuovo Dpcm approvato mercoledì sera durante il Consiglio dei Ministri che ha deliberato la proroga dello stato di emergenza fino al 30 aprile ed ha aggiunto o prorogato una serie di restrizioni attraverso le quali il Governo ha intenzione di scongiurare l’arrivo della una terza ondata del Coronavirus e di conseguenza il ripristino di un nuovo lockdown nazionale, evitando ciò che è già avvenuto in Germania e Gran Bretagna.
Come in precedenza viene confermato il coprifuoco dalle ore 22 alle 5 del mattino, mentre a partire da lunedì 18 gennaio gli alunni delle scuole superiori potranno ritornare in presenza al 50%. Ma va specificato che in alcune regioni il ritorno sui banchi al 50% e la restante parte al 50% in didattica a distanza (Dad) potrebbe subire degli slittamenti che dipenderanno dai dati sul monitoraggio dei casi di Covid-19 nel Paese che come ogni venerdì vengono elaborati dal Ministero della Salute.
Altra novità importante è rappresentata da una nuova ripartizione delle Regioni in “zone” caratterizzate dai colori rosso, arancione e giallo in base ad una serie di parametri tra cui il famoso indice Rt (indice di trasmissione per singolo contatto del virus). Le soglie che determineranno le fasce colorate saranno più basse rispetto al recente passato, motivo per cui quasi tutte le Regioni potrebbero entrare in “zona arancione” o essere a rischio zona Rossa, come la Lombardia.
Con Rt inferiore a 1 si è considerati in ‘zona gialla‘, con Rt pari 1 o con un livello di rischio ‘alto’ o, ancora, con un’incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti e un rischio moderato, si passa in ‘zona arancione‘, con Rt a 1,25 il territorio è considerato in ‘zona rossa‘. In base all’ultimo monitoraggio, con le modifiche introdotte dal decreto, solo 6 regioni rimarrebbero gialle (Abruzzo, Basilicata, Campania, Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta). Molto in dubbio Sicilia e Lombardia che a causa dei parametri alti potrebbero essere classificate in “zona rossa“.
Il nuovo decreto gennaio introduce una novità assoluta: la “zona bianca“, in cui le uniche restrizioni sono il distanziamento e l’uso della mascherina. I parametri per entrarci consistono in 3 settimane consecutive di incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti e un rischio basso. È facile intuire che il passaggio in zona bianca, molto ambito da gestori di palestre e ristoratori, non sarà cosa facile.
Per tutti gli italiani, anche quelli residenti in eventuali territori considerati “zona gialla“, sarà attivo il divieto di spostarsi tra le regioni o provincie autonome sino al 15 febbraio, ovvero il giorno dopo San Valentino. Ma saranno fatte salve alcune eccezioni: comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Inoltre è sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione se situato in un’altra regione.
Il Governo da l’ok agli spostamenti, si potranno dunque vedere amici e parenti all’interno della Regione, se si é residenti in una zona gialla, o all’interno del proprio comune, se si é residenti in zona arancione o rossa. Il nuovo decreto che prevede dunque visite a parenti ed amici nella misura di un massimo di due persone oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione sarà valevole dal 16 gennaio 2021 al 5 marzo. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono. Resta valevole, per gli spostamenti tra Comuni in linea di massima vietati in zona arancione e rossa, quanto previsto per gli spostamenti dai Comuni fino a 5.000 abitanti. Vi sono anche altre domande che destano curiosità, tra queste, visto che nei giorni scorsi si era parlato di possibile riapertura degli impianti sciistici dal 18 gennaio, vi é ad esempio: posso tornare a sciare? Purtroppo per gli appassionati non abbiamo ancora buone nuove, il DPCM non prevede almeno fino al 15 febbraio prossimo l’apertura degli impianti sciistici, eccovi i dettagli:
Gli impianti sciistici non riapriranno almeno fino al 15 febbraio, nonostante alcuni presidenti di Regione chiedano che almeno nelle zone gialle sia consentita l’attività ai soli residenti. Unica eccezione possibile è praticare lo sci di fondo in solitaria.
Palestre e piscine restano chiuse fino a data da destinarsi, non per nulla stanchi di aspettare oggi i gestori di palestre hanno aderito insieme ai ristoratori alla protesta pacifica ‘IOAPRO1501′ sostenuta anche dalla Confederazione Imprese Unite per l’Italia. Il nuovo DPCM prevede infatti che per ora sarà possibile praticare solo sport all’aperto sempre osservando la distanza di sicurezza di almeno due metri da un’altra persona. Stesso discorso vale anche se si va a correre, si va in bicicletta o si fa ginnastica in uno spazio aperto. Divieto assoluto di praticare sport di squadra o di contatto.
Insomma il nuovo DPCM continua a seguire la linea della prudenza, gli ultimi dati non hanno purtroppo evidenziato un calo dei contagi e la curva epidemiologica, specie in alcune Regioni, é tornata anzi a salire. Si confida i vaccini possano aiutare a tornare verso una pseudo normalità, sono davvero troppi, ormai, gli italiani esausti di dover dare ‘sacrifici’, e la ‘disobbedienza gentile‘ a cui stanno prendendo parte 30mila esercenti oggi ne é una prima dimostrazione.