Sesto pacchetto di sanzioni della Ue alla Russia. Stop al petrolio, le più grandi banche russe via da Swift
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen presenta le nuove sanzioni alla Russia. Deciso l’embargo sul petrolio russo, le cui importazioni saranno bloccate entro 6 mesi.
Nel sesto pacchetto di sanzioni economiche compare anche l’embargo al petrolio russo. Sarà un blocco “graduale e ordinato”, spiega Von der Leyen al Parlamento europeo. La road map del phase out, l’uscita dal petrolio, prevede lo stop entro sei mesi al greggio e entro fine anno anche ai prodotti raffinati. “Sia chiaro: non sarà facile, perché molti paesi europei dipendono dalle importazioni da Mosca – ammette davanti alla plenaria la responsabile dell’esecutive Ue – Ma dobbiamo semplicemente lavorarci sopra. Faremo in modo di eliminare gradualmente il petrolio russo in modo ordinato. Per massimizzare la pressione sulla Russia, riducendo al minimo l’impatto sulle nostre economie“.
Nel pacchetto c’è anche l’esclusione di Sberbank, la più grande banca russa, e altri due istituti di credito, dal sistema interbancario internazionale Swift. Si tratta della piattaforma che consente i pagamenti con bonifici internazionali. Colpiti poi tre broadcaster di stato russi, tre emittenti che, spiega Von der Leyen, “Amplificano le bugie e la propaganda di Putin in modo particolarmente aggressivo“. Questi canali non potranno più diffondere i loro contenuti in Europa, con qualsiasi mezzo. Infine, i massacri di Bucha e altre città ucraine. L’Europa ha identificato alti ufficiali militari e altre persone responsabili di crimini di guerra. “Sappiamo chi siete e sarete ritenuti responsabili“, avverte von der Leyen.
La presidente della Commissione guarda anche oltre. “Vogliamo che l’Ucraina vinca questa guerra. Ma tanto dovrà essere ricostruito“, aggiunge von der Leyen. “Ecco perché – prosegue – propongo di iniziare a lavorare su un ambizioso pacchetto di ripresa per i nostri amici ucraini. Questo pacchetto dovrebbe portare enormi investimenti per soddisfare i bisogni e le riforme necessarie. E sarà il preludio all’ingresso di Kiev nell’Unione europea“.
La presidente quindi conclude: “Con tutti questi passi, stiamo privando l’economia russa della sua capacità di diversificare e modernizzarsi. Putin voleva cancellare l’Ucraina dalla mappa. Chiaramente non ci riuscirà. Al contrario: l’Ucraina si è sollevata unita. Ed è il suo stesso Paese, la Russia, che sta affondando“.