A pochi giorni l’una dall’altra, due donne sono state nuovamente uccise in Italia. A Milano Pietro Carlo Artisi di 48 anni è stato fermato durante la notte scorsa dalla polizia per l’omicidio di Roberta Priore, la 53enne trovata ieri pomeriggio senza vita nel proprio appartamento in via Piranesi 19. Artisi era il suo compagno, denunciato dalla figlia della vittima che da giorni non aveva più notizie della madre.
Nicoletta Indelicato, invece, aveva 25 anni, ed era scomparsa domenica scorsa a Marsala, in provincia di Trapani. I carabinieri hanno arrestato due persone per la sua uccisione, dopo che gli investigatori hanno ritrovato il corpo in contrada Sant’Onofrio, nelle campagne di Marsala. Gli uccisori, Carmelo Bonetta, 34 anni, e Margareta Buffa, 29, sono indagati per omicidio e soppressione di cadavere.
Erano già undici i femminicidi commessi in Italia nei primi due mesi del 2019, emersi dai dati della Direzione centrale della polizia criminale. I commenti del premier Giuseppe Conte riguardo le “tempeste emotive” sulle recenti sentenze che a Genova e a Bologna hanno attenuato la pena dell’assassino perché “disperato” non si sono fatte attendere: «Dobbiamo chiarire, con forza, che nessuna reazione emotiva, nessun sentimento, pur intenso, può giustificare o attenuare la gravità di un femminicidio».
Sono numerose le associazioni e i centri antiviolenza in Italia, oltre al Telefono Rosa e al numero verde 1522, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. Da dicembre 2012 a maggio 2018 il 1522 ha raccolto oltre 124mila chiamate valide di vittime di violenza, ma anche di operatori, servizi, e persone appartenenti alla rete sociale delle vittime. Sono le donne a chiamare maggiormente il numero verde (89,2%), e da diverse aree del territorio italiano. Il 49,8% denuncia una violenza di tipo fisico, mentre il 37,2% di natura psicologica. Nel 90,2% dei casi la violenza avviene tra le mura domestiche.
Quali leggi attualmente tutelano le donne? Sottoscritta dall’Italia nel settembre del 2012, il 27 giugno 2013 il Parlamento ha ratificato la Convenzione di Istanbul, strumento internazionale giuridicamente vincolante sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, per cui la violenza viene riconosciuta come forme di violazione dei diritti umani e di discriminazione. In attuazione della Convenzione di Istanbul viene approvata in Italia la legge sul femminicidio 119/2013 che prevede una serie di misure innovative e necessarie per assicurare tutela e giustizia. Il 7 maggio del 2015 viene presentato il Piano d’azione straordinario contro la violenza di genere, con l’obiettivo di mettere a sistema le azioni a favore delle donne vittime di violenza maschile attraverso un approccio multifattoriale. A seguito del piano d’azione, grazie anche al contributo dell’avvocato Lucia Annibali, aggredita dal suo ex compagno e diventata simbolo di coraggio e di rinascita, nel novembre del 2017 è presentato il Piano d’azione nazionale contro la violenza sessuale e di genere. Il Senato, con delibera del 16 ottobre 2018, ha istituito la Commissione monocamerale di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere.