Ieri pomeriggio gli esperti del Comitato tecnico scientifico hanno dato il loro parere positivo alla possibilità di far cadere l'obbligo di indossare le mascherine all'aperto. Il via libera definitivo è atteso per venerdì 25 giugno, dopo l'analisi del consueto monitoraggio settimanale.
Il primo giorno d’estate sembra essere di buon auspicio per gli italiani, confortati dall’esito del confronto avvenuto ieri pomeriggio tra gli esperti del Comitato tecnico scientifico: dal 28 giugno in zona bianca non sarà più obbligatorio indossare le mascherine all’aperto. Tra i primi a diffondere la notizia il ministro della Salute Roberto Speranza che su Facebook scrive: “Dal 28 giugno superiamo l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto in zona bianca, ma sempre nel rispetto delle indicazioni precauzionali stabilite dal Cts”.
In realtà la norma non è stata ancora approvata. Gli scienziati del Cts sono concordi nell’asserire che la circolazione del virus nella popolazione sia notevolmente diminuita grazie all’aumento delle temperature e alla cavalcata trionfale della campagna vaccinale (attualmente sono oltre 30,5 milioni gli italiani che hanno ricevuto la prima dose, pari al 51,54% del totale, e oltre 16 milioni quelli che hanno completato l’intero ciclo vaccinale).
Per l’ufficialità bisognerà però attendere venerdì 25 giugno, giornata nella quale verranno analizzati i dati del monitoraggio settimanale. Nel caso in cui non venissero rilevate particolari criticità sarà approvato un decreto ad hoc del governo che darà il via libera definitivo allo stop alle mascherine.
In una nota il Cts specifica che considerato l’attuale scenario epidemiologico a partire dal 28 giugno, data in cui tutte le regioni dovrebbero essere in zona bianca, ci siano le condizioni per superare l’obbligatorietà ma bisognerà prestare grande attenzione a tutti quei contesti nei quali si potrebbero creare pericolosi assembramenti come ad esempio mercati, fiere, luoghi della movida e altro. Inoltre è fortemente raccomandato mantenere il distanziamento all’aperto, a meno che non si è congiunti.
Inoltre, così come avvenuto nell’estate dello scorso anno, pur non indossando la mascherina all’aperto bisognerà averla sempre al seguito, nel caso di assembramenti o situazioni nelle quali si è impossibilitati a mantenere la distanza di sicurezza. Rimane invece l’obbligo di indossare la mascherina all’interno dei negozi, in bar e ristoranti quando ci si sposta all’interno del locale per recarsi alla cassa o andare al bagno, negli uffici pubblici, all’interno dei mezzi di trasporto pubblici, in treni e aerei.
Unica questione ancora in sospeso riguarda la riapertura delle discoteche e delle sale da ballo, sulla quale il Cts, su richiesta esplicita del ministero dello Sviluppo economico, si ritroverà a discutere nei prossimi giorni. L’ipotesi è quella di autorizzare l’ingresso nelle piste da ballo, o meglio il ritorno a ballare che ora è vietato, attraverso l’utilizzo del Green pass.
La Lega è tra i partiti della maggioranza che più preme per la riapertura, accogliendo l’appello del presidente del Silb (il sindacato dei gestori di sale da ball), Maurizio Pasca, che denuncia il proliferare di assembramenti e feste abusive in locali e lidi: “Se non avremo una data di riapertura entro l’inizio di luglio, consegneremo le licenze e saremo costretti a comportarci da abusivi anche noi pur di lavorare – tuona il numero uno della Silb -. Se ritardano la nostra apertura togliendoci altri dieci giorni di lavoro da luglio, ci costringono a non ripartire”.