BAGNACAVALLO. La cultura italiana, a partire dal secondo dopoguerra, è stata segnata, tra gli altri, da un nome nell’ambito della creatività: Tinin Mantegazza. L’artista, oggi ottantottenne, ha lavorato nel giornalismo, nella regia, in televisione, nell’animazione culturale, e nell’organizzazione teatrale. Alla sua carriera artistica, e alle sue invenzioni, il Comune di Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, dedica una mostra, a ingresso gratuito, in collaborazione con la Fondazione Tito Balestra onlus e Accademia Perduta/Romagna Teatri. L’esposizione “Tinin Mantegazza. Le sette vite di un creativo irriverente”, è visitabile dal 27 aprile al 7 luglio 2019 presso il Museo Civico delle Cappuccine.
Si tratta della prima grande rassegna antologica dedicata all’artista ligure da un museo pubblico, in cui saranno esposti più di 250 disegni originali, dipinti, pupazzi, fotografie, filmati, documenti, oltre a testimonianze della sua graffiante critica sociale e politica, del suo ruolo di animatore dei primi anni del cabaret milanese, e delle sue realizzazioni più note al grande pubblico, come il celebre “sig.Toto” delle schede di approfondimento di Enzo Biagi, o il pupazzo Dodò, protagonista del programma Rai per bambini “L’albero azzurro”. Infaticabile ancora alla soglia dei 90 anni, Mantegazza ha presentato a febbraio, al Museo della Marineria di Cesenatico, Mantegazza il suo ultimo libro di racconti, “Restituiamo Roma al Vaticano (con tante scuse)” della Corsiero Editore.