Il 2018 è stato l’anno in cui si è verificato un calo del 90% degli incendi boschivi rispetto al 2017, grazie anche a un’estate piovosa. Il dato emerso da un’analisi di Coldiretti si riferiva a un incendio molto esteso sul monte Serra, nel Pisano con decine di ettari di bosco distrutti e seri problemi per gli abitanti del posto. Il 2019 è iniziato con due grossi incendi tra le province di Varese e Como, la distruzione di oltre 800 ettari di boschi, e continua in questi giorni con quasi 200 ettari di pineta incendiati un’altra volta sul monte Serra, case evacuate nelle zone limitrofe, scuole e strade chiuse per facilitare i soccorsi e il lavoro di volontari, squadre di vigili del fuoco, elicotteri della Regione, Canadair della Protezione civile nazionale.
I danni causati dagli incendi sono devastanti anche a lungo termine, in quanto, come evidenziato da Coldiretti, sono necessari decine di anni per ricostituire i boschi, e le conseguenze si riversano sull’ambiente, l’economia, il lavoro e il turismo. Sorveglianza, manutenzione, gestione del territorio rappresentano parte delle soluzioni da prendere per contrastare tale fenomeno, che nell’Unione Europea ogni anno porta alla sparizione di circa 500mila ettari di bosco, grazie a focolai dolosi per il 95%.
La Sisef (Società italiana di selvicoltura ed ecologia forestale) informa dell’aumento delle temperature e della riduzione delle precipitazioni medie annue, insieme con una maggiore frequenza degli eventi meteorologici anomali come ondate di calore, siccità e piogge eccezionalmente intense. Tutto ciò interagisce con l’abbandono dello spazio rurale, creando condizioni che predispongono a generare vasti incendi: tempeste di fuoco, ed eventi catastrofici non prevedibili per la loro propagazione, ma così intensi e veloci da risultare difficili da domare.