Venerdì mattina a Pomigliano d'Arco un operaio 34enne è morto sul lavoro, dopo che un braccio meccanico si è staccato e lo ha travolto in pieno
Venerdì 3 settembre un altro operaio Francesco Martino di 34 anni è deceduto a causa di un incidente sul lavoro. L’uomo era assunto dalla Sater con sede in via San Giusto a Pomigliano d’Arco.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, Martino, di Mugnano di Napoli, stava lavorando alla riparazione di un mezzo per il trasporto dei container quando si è staccato un braccio meccanico che lo ha travolto in pieno uccidendolo sul colpo. Sono scattati immediatamente i soccorsi per ma l’operaio non c’è stato niente da fare. Sul posto i carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Castello di Cisterna. La salma è stata trasferita all’istituto di medicina legale per l’autopsia.
Commenta il segretario generale della Fillea-Cgil di Napoli, Giovanni Passato: “Gli omicidi nei luoghi di lavoro, perché di questo si tratta, non trovano adeguate risposte da parte degli organi preposti al controllo. Basta chiacchiere: bisogna introdurre per queste fattispecie il reato di omicidio colposo. Bisogna punire in modo esemplare chi nell’organizzazione del lavoro è imprudente e poco attento alla vita e alla salute dei lavoratori“.
“L’Italia è uno dei pochissimi paesi dell’Unione europea privi di una strategia nazionale per la salute e la sicurezza dei lavoratori”, dicono i leader sindacali, che hanno stilato un “Patto per la salute” che prevede corsi di formazione per i lavoratori, una sorta di patente a punti da assegnare alle aziende che rispettano le regole, più ispezioni, più dispositivi di protezione individuale, l’insegnamento nelle scuole superiori di una materia che abbia al centro la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Solo in questo modo, spiegano, l’Italia potrebbe avvicinarsi a quei paesi del nord Europa che sono riusciti a ridurre in maniera drastica il numero di incidenti e di vittime. Le cifre parlano chiaro: in Italia in media muoiono 2,6 lavoratori ogni centomila, mentre la media in Europa è 2,2; 0,7 nei Paesi Bassi; 1,11 in Germania; e 1,21 in Svezia.