Buone notizie provenienti dall’isola toscana del Giglio, in provincia di Grosseto: i mufloni presenti non dovranno essere abbattuti. Sventata dunque la minaccia di questi magnifici esemplari grazie ad un accordo sottoscritto tra alcune associazioni.
I responsabili del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, insieme a quelli del WWF e della LAV hanno convenuto, tramite accordo, di spostare gli animali in un luogo più adatto. Ciò a causa delle continue uccisioni, a gruppi di decine, dei mufloni nel Giglio, i quali sono una specie “non autoctona” dell’isola, ossia non originaria del luogo. In totale gli esemplari presenti sono tra le 40 e le 80 unità. I firmatari del patto sono il presidente del Parco Giampiero Sammauri, Donatella Bianchi e Gianluca Felicetti, rispettivamente alla guida di WWF e LAV.
Il Parco aveva in precedenza aderito all’iniziativa “Let’s Go Giglio“, sostenuto dall’Unione Europea, per favorire la biodiversità esistente sull’isola. Il presente progetto prevede l’abbattimento ed anche, con minore intensità, il ricollocamento di specie che, appunto, erano state introdotte negli scorsi decenni sul posto ma senza un collegamento diretto con la fauna e la flora locale.
Con la conclusione di questo patto, il “Let’s Go Giglio” può considerarsi sospeso. Il Parco ha deciso così d’impegnarsi soltanto di adoperarsi per lo spostamento dei mufloni verso altre sedi, senza più ucciderli.
Nello specifico, il Parco ha assunto il dovere, oltre a bloccare gli abbattimenti, di catturare i mufloni, sterilizzarli e trasportarli nei loro luoghi di destinazione. Durante queste operazioni gli animali necessitano di cure, motivo per cui il loro benessere è tra le priorità di questa nobile iniziativa.
Tecnici ed esperti del settore, provenienti dalle tre associazioni firmatarie, formeranno un gruppo di lavoro per svolgere questa fase. Nei limiti del possibile assicureranno una collocazione preventiva adatta ai bisogni dei mufloni presenti al Giglio.
È previsto un piano economico per attuare questa strategia e ci sarà il prezioso supporto del corpo forestale dei Carabinieri che effettuerà i controlli sul territorio al fine di evitare l’ingresso di nuove specie non autoctone.
Riusciranno gli esseri umani, nel prossimo futuro, a raggiungere una maggiore integrazione e convivenza con l’ecosistema circostante? Ci si augura di sì.