• 23 Novembre 2024
  • MODA

Moda: cercare nella tradizionalità nuovi stimoli e idee

Riscoprire la tradizione, riscoprire abilità che rischiano di scomparire, riscoprire allo stesso tempo mondi ormai perduti e farlo nel segno del lusso e dell’unicità. Sembrerà strano ma per fare tutto questo sono bastati un uncinetto e due ferri da maglia a cui aggiungere eleganza e, soprattutto, un lavoro esperto e paziente. Il risultato è una collezione di abiti, ma anche di scarpe e stivali, tutti assolutamente handmade, che non possono passare inosservati.


L’idea, antica e innovativa allo stesso tempo, di attingere ad un bagaglio quasi desueto per creare qualcosa di esclusivo e sofisticato è venuta ad Anna Voronkova, russa di origine ed italiana di adozione, un passato nel mondo della finanza nella City londinese e un presente all’Accademia del Lusso di Roma. La sua collezione di debutto, ‘Lost civilization’, è nata proprio come punto di incontro tra la ricca cultura russa, la vita mondana respirata a Londra e la moda fatta di artigianato, sartoria e sapiente manualità conosciuta in Italia. Per creare qualcosa di nuovo e personale, Anna ha preso in mano un oggetto apparentemente antiquato, i ferri, abbandonati da anni in un cassetto e ha rispolverato una tradizione che in Russia è ancora un’abitudine, tramandata in molte case lontane dal caos di Mosca di generazione in generazione, ma che in Italia si ritrova ormai sempre più raramente e che altrettanto raramente è abbinata al concetto di fashion. Ha iniziato a sferruzzare, a creare, a disegnare e a dare forma.
Il risultato finale non potrebbe essere più moderno e in alcuni casi futuristico: cappotti, ma anche body, mantelle, colli, cappucci, abiti fascianti, calze interamente lavorate all’uncinetto e stivali in maglia traforata che avvolgono la caviglia e la gamba con eleganza e sensualità insieme.


Il lavoro non è stato solo quello della stilista: a ricamare e lavorare a maglia i pezzi unici della collezione ci hanno pensato anche donne precise e meticolose, che – in qualche caso addirittura dai lontani monti Urali – hanno dato il loro contributo nella creazione di prodotti artigianali ed irripetibili.
Nessuno degli abiti ispirati a mondi lontani, a civiltà perse nel tempo, dai Sumeri ai Maya, dagli Egizi agli Aztechi, è passato sotto una macchina. Solo attraverso le mani di chi lo ha lavorato: vera personificazione del concetto di ‘low fashion’, non solo per la lana scelta, strettamente made in Italy, e per le pellicce, rigorosamente ‘riciclate’ dai vecchi bauli di nonne e zie.
Ora però la sfida è portare una collezione unica a trasformarsi in un marchio su scala più ampia. Per farlo, è iniziata una vera e propria caccia in giro per l’Italia ad artigiani ed esperti in grado di riprodurre i modelli: dall’Umbria, patria della maglia firmata Brunello Cucinelli, alla Lombardia, dalle botteghe ai garage fino ai laboratori dove si produce l’alta moda italiana. La scommessa non è facile: produrre con l’apporto delle macchine modelli interamente made in Italy per reinventare una tradizione che rischia di estinguersi.

Tags

Norbert Ciuccariello

Classe 1976, fondatore del quotidiano web nazionale il Valore Italiano e del quotidiano locale Torino Top News. Oltre a ricoprire l'incarico di editore e giornalista pubblicista è un imprenditore impegnato nel settore della moda e della contabilità.

Articoli correlati