Il ministro degli esteri russo, parlando a una agenzia cinese, evoca il colonialismo occidentale
Nuovo scontro tra Russia e Occidente. Il ministro degli esteri di Mosca Sergey Lavrov accusa di Nato di bloccare una conclusione pacifica del conflitto in Ucraina. “Stiamo assistendo – afferma il responsabile della politica estera del Cremlino – alla manifestazione del classico doppio standard e dell’ipocrisia dell’establishment occidentale in questo momento. Esprimendo pubblicamente sostegno al regime di Kiev, i paesi della Nato stanno facendo di tutto per impedire il completamento dell’operazione attraverso il raggiungimento di accordi politici“.
Parole contenute in una intervista che Lavrov rilascia a una agenzia cinese. Si spiega anche così, in parte, l’utilizzo di uno dei cavalli di battaglia della propaganda russa, la lotta contro il neo colonialismo occidentale. “L’operazione militare speciale russa in Ucraina – sostiene il ministro degli Esteri – sta contribuendo alla liberazione del mondo dall’oppressione neo-coloniale dell’Occidente“. Lavrov poi parla dei negoziati con l’Ucraina che, afferma, proseguono anche se sono “difficili“. Tanto più difficili in quanto Mosca ritiene che la revoca delle sanzioni imposte alla Russia debba essere parte integrante delle trattative. Un aspetto più volte escluso dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ricordiamo che la Cina considera “illegali” le sanzioni.
E’ di nuovo scontro tra Stati Uniti e Russia per i toni usati da Washington nei confronti della presidenza russa. Stavolta è il portavoce del Pentagono John Kirby ad accusare Putin di aver agito in Ucraina con “brutalità e depravazione“. “È difficile dare peso alle giustificazioni addotte da Putin quando si vede quello che il suo esercito sta facendo in Ucraina“. Parole che Mosca ha subito definito “offensive e inaccettabili“.
Nel suo aggiornamento quotidiano sul conflitto in Ucraina, l’intelligence britannica mette in evidenza le difficoltà dell’esercito russo, che continua a non avanzare in Donbass e a incontrare enormi difficoltà, grazie alla resistenza ucraina, ma non solo. I “falliti avanzamenti nel nord est dell’Ucraina” hanno probabilmente abbassato “il morale di molte unità russe“, mentre “La mancanza di abilità a livello di unità e il supporto aereo incoerente hanno reso la Russia incapace di sfruttare appieno la sua massa di combattimento“. In pratica “Permangono carenze nel coordinamento tattico russo“, tanto che “La Russia spera di correggere i problemi“, “concentrando geograficamente la potenza di combattimento, accorciando le linee di rifornimento e semplificando il comando e il controllo“.