• 25 Novembre 2024
  • BENESSERE

Mindful Eating, imparare a mangiare con consapevolezza

Come ben sappiamo, l’alimentazione è un fattore molto importante per il nostro corpo, ma spesso ci risulta difficile seguire uno stile di vita sano e attivo. Mangiare, se fatto nel modo corretto, ci permette di avere la giusta energia per affrontare la vita quotidiana, peccato però che il rapporto con il cibo è spesso fonte di conflitto, di critiche e di giudizi verso noi stessi.

Negli ultimi anni si è parlato molto, e se ne parla tuttora, della Mindful Eating; ma che cos’è? Di cosa tratta? In poche parole, è una pratica di consapevolezza – elaborata da Jon Kabat-Zinn, un biologo molecolare statunitense – che insegna a prestare attenzione nel momento del pasto, assaporando con attenzione il cibo, e a farci sentire in armonia con il nostro corpo. Infatti, il termine deriva da “mindfulness”, che significa “prestare attenzione”. È una pratica basata sulla respirazione, una sorta di “meditazione” che vuole aiutare la nostra mente ad osservare il cibo nella sua piena realtà, attivando l’esperienza sensoriale, mentale ed emotiva, senza alcuna critica. Praticamente permette di ritrovare il piacere nel mangiare, come gustare il cibo senza sensi di colpa.

Secondo questa pratica, il primo passo suggerito è appunto quello di prestare attenzione al cibo che si ha davanti utilizzando i nostri 5 sensi (osservarne il colore e la forma, percepire quale profumo emana, sentirne il sapore e, se possibile, sentire al tatto le sensazioni fisiche); dopodiché si presterà attenzione al proprio modo di mangiare, poiché è importante avere l’accortezza del cibo che mettiamo nel nostro corpo. Infine sarà poi utile fermarsi un attimo e ascoltare il respiro e i segnali che ci manda il nostro corpo, un momento in cui ci si chiederà se ci sentiamo sazi e/o cosa ci spinge a continuare a mangiare.

L’alimentazione consapevole vuole aiutare a diventare dei “mangiatori consapevoli”, questo significa che è molto importante imparare a nutrire il proprio corpo, e così anche la mente. E la mindful eating vuole quindi aiutare le persone ad approcciarsi nel modo migliore al cibo e, in particolare, vuole aiutare coloro che tendono a mangiare in modo eccessivo o che, al contrario, non si cibano a sufficienza, senza dimenticare coloro che soffrono di fame nervosa e di abbuffate.

Quindi, riassumendo, il mangiatore consapevole: presta attenzione alle sensazioni del proprio corpo e ai fattori esterni che influiscono nella sua relazione con il cibo; lo osserva mediante l’esperienza dei 5 sensi, con un atteggiamento non giudicante ed assapora il tutto essendo pienamente cosciente di quel preciso momento. Inoltre, accettare i pensieri e le emozioni che il cibo trasmette migliorerà il rapporto con quest’ultimo.

Da non confondere però, la mindful eating non è una dieta e non dice alle persone cosa mangiare e cosa no, è semplicemente una pratica che, come detto precedentemente, aiuta a sviluppare nuove abitudini alimentari sane e consapevoli e aiuta così a risolvere i conflitti che si hanno con il cibo.

In conclusione, tutte le difficoltà relazionate al cibo possono essere superate mangiando con consapevolezza, questo contribuirà anche ad aiutare coloro che evitano in tutti i modi, e con somma fatica, le abbuffate e i cibi proibiti con un’eccessiva modalità di controllo.

Valeria Glaray

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Valeria Glaray

Laureata in Servizio Sociale ed iscritta alla sezione B dell’Albo degli Assistenti Sociali della Regione Piemonte. Ha un particolare interesse per gli argomenti relativi alla psicologia motivazionale e per le pratiche terapeutiche di medicina complementare ed alternativa. Amante degli animali e della natura.

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