Questa mattina a Milano la polizia ha fermato tre presunti rapinatori di gioiellerie sospettati di appartenere alla nota organizzazione criminale internazionale denominata “Pink Panthers“. Lo ha reso noto la Questura del capoluogo lombardo. I tre, tutti originari del Montenegro, sono ritenuti responsabili di alcune rapine commesse tra il 2019 e il 2022 a gioiellerie situate nel centro di Milano.
Due membri della banda erano stati arrestati qualche anno fa: il serbo Danilo Vucinic, 38 anni, catturato in Svizzera nell’estate del 2018 e poi estradato in Italia, e Vladimir Vujacic, 46 anni, catturato nel settembre del 2020 a Podgorica dalle autorità del Montenegro, su mandato della Procura di Milano, perché ritenuto tra gli autori della rapina alla gioielleria Paradiso Luxury, in centro a Milano, nel 2017. Quest’ultima era stata un’operazione dai tratti paramilitari, perfettamente studiata, che in 50 secondi aveva fruttato 200mila euro di bottino in gioielli e orologi.
Il nome Pink Panthers identifica un vasto gruppo di banditi, considerati tra i più audaci nella storia della criminalità organizzata e specializzati in rapine nelle gioiellerie di tutta Europa. L’organizzazione, nata nel 2003, secondo l’Interpol conta circa 800 membri, molti dei quali ex soldati di etnia serba, provenienti da Serbia, Montenegro, Croazia o da altri ex stati Jugoslavia. Questi militari erano ex componenti delle forze speciali, che una volta divenuti reduci della guerra nei Balcani, hanno fatto un uso criminale del loro addestramento. Oggi l’organizzazione annovera anche rapinatori “civili”.
Come è facile intuire il nome del gruppo è ispirato al personaggio della ‘Pantera Rosa’, serie di film polizieschi nei quali il protagonista è l’ispettore Clouseau. La banda è specializzata nelle rapine “smash and grab” (in italiano distruggi e afferra) considerata tipica dei “Pink Panthers”.
Il primo colpo risale al 2003, un furto alle gioielliere di Mayfair, a Londra: degli uomini vestiti con abiti eleganti entrarono nella gioielleria Graff ‘Jewellery Salon’ su New Bond Street e armi alla mano si fecero consegnare gioielli e diamanti per un valore di oltre 23 milioni di sterline, riuscendo a dileguarsi poco dopo.