Questa mattina alle prime luci dell’alba un insolito spettacolo della natura si è presentato davanti agli occhi dei cittadini milanesi: intorno alle 5 è stato avvistato un branco di sei cinghiali nel Naviglio Pavese, in direzione di Milano, e poi in Darsena, a due passi dal centro della metropoli meneghina.
Sul luogo dell’avvistamento sono intervenuti i Vigili del Fuoco, che con l’ausilio di tutte le forze dell’ordine, per il timore che gli animali potessero disperdersi in città creando il panico, hanno catturato due esemplari, che sono stati sedati, mentre per un terzo è stato necessario l’abbattimento.
Uno degli esemplari è stato individuato alla Conca fallata, la chiusa di Leonardo da Vinci, ed è stato sedato dai veterinari dell’Asl prima di essere imbragato e tirato su a forza di braccia dai vigili del fuoco. Stessa sorte per un secondo cinghiale, a Gaggiano, anch’esso consegnato alla Polizia provinciale per essere reimmesso nelle aree verdi, libero. Uno dei sei, però, si sarebbe infilato in un condominio, in un’area comune di uno stabile in via Tobagi. Troppo difficile prenderlo e troppo aggressivo l’esemplare, ovviamente spaventato. Così è stato abbattuto.
A seguito dell’accaduto la Coldiretti lancia un grido d’allarme: sono oltre due milioni i cinghiali diffusi nel Paese, tra campagna e città. Motivo per il quale è a grande rischio la salute dei cittadini, soprattutto a causa dei numerosi incidenti stradali provocati da questi animali con danni stimati in centinaia di milioni di euro nell’ultimo decennio, senza contare i casi in cui ci sono state purtroppo anche delle vittime.
Senza dimenticare che la proliferazione di questi animali selvaggi rischia di causare seri problemi di carattere sanitario per la diffusione di malattie come la peste suina, spesso razzolano tra i rifiuti nelle aree urbane e rurali, oltre ai danni causati al settore agricolo dovuto a invasioni e razzie di campi coltivati.
Secondo un’indagine Coldiretti/Ixè oltre 8 italiani su 10 (81%) pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero. «Non è quindi più solo una questione di risarcimenti ma è diventato – conclude la Coldiretti – un fatto di sicurezza delle persone che va affrontato con la dovuta decisione».
Carlo Saccomando