Ennesimo naufragio nelle acque del Mediterraneo, con almeno 50 migranti che sarebbero dispersi. A lanciare l’allarme il portavoce dell’Organizzazione mondiale delle migrazioni Flavio Di Giacomo, che nel tweet ha sottolineato come il barcone fosse partito domenica da Zuara, città situata a Nord-Ovest della Libia distante 60 chilometri circa dal confine est con la Tunisia. Secondo l’Oim sarebbero invece 33 le persone sopravvissute, tutte originarie del Bangladesh.
A bordo del barcone, secondo una prima ricostruzione, ci sarebbero state circa una novantina di persone ma al momento non è chiaro se fossero tutti provenienti dal Bangladesh o da altre Nazione. I soccorsi sono stati effettuati dalle autorità tunisine che già ieri avevano salvato 113 migranti al largo dell’isola di Djerba provenienti da Bangladesh, Sudan, Eritrea ed Egitto: anche loro erano partiti domenica da Zuara.
Non è la prima volta che un’imbarcazione proveniente da Zuara, capoluogo del distretto di al-Nuqat al-Khams situata nella regione della Tripolitania, sale agli onori della cronaca: negli ultimi anni la città che sorge in un’oasi sul Mediterraneo rappresenta uno tra i più importanti punti di imbarco per i migranti africani che dalla Libia vogliono raggiungere le coste lampedusane e siciliane.
Nella maggior parte dei casi coloro i quali salpano dalle coste libiche con il sogno di raggiungere l’Italia sono migranti economici e politici. I viaggi della speranza sono organizzati da intermediari che si fanno pagare profumatamente per imbarcare decine o addirittura centinaia di persone a bordo di pescherecci, piccole imbarcazioni in vetroresina o gommoni.
Questa mattina su Twitter Alarm Phone ha lanciato un allarme riguardante la situazione di 88 persone, in bilico tra la vita e la morte, a bordo di una barca che rischia di capovolgersi da un momento all’altro. L’imbarcazione si trova nelle acque territoriali maltesi: “Le 88 persone stanno ancora lottando in mare e non possono muoversi, la situazione e altamente pericolosa. Abbiamo allertato le autorità e informato i mercantili nella zona. Serve soccorso immediato prima che sia troppo tardi!“