BARCELLONA. Nella seconda semifinale di andata di Champions League al Camp Nou si sono affrontate Barcellona e Liverpool, due filosofie di calcio opposte ma allo stesso modo efficaci.
I blaugrana simbolo di grande qualità e tecnica, capaci di esportare nel mondo il loro marchio di fabbrica “il tiki-taka”, quello stile di gioco caratterizzato da una lunga serie di passaggi ravvicinati e precisi che riesce ad incantare le squadre avversarie e le piegarle al proprio volere. Mentre i Reds sono una squadra molto più pragmatica, che esprime i suoi punti di forza attraverso la fisicità, le resistenza e le grande velocità.
Questo è anche il confronto tra due grandi numeri uno nel loro ruolo : Lionel Messi il trequartista per eccellenza, 110 gol in carriera in Champions, 46 gol in questa stagione, candidato numero uno vittoria della scarpa d’oro e del prossimo pallone d’oro. Di fronte Alisson Ramses Becker , il portiere più costoso della storia del calcio, pagato 80 milioni, e considerato il miglior portiere al mondo: 29 reti subite in 46 partite ufficiali, 9 in meno rispetto al collega ter Stegen che ne ha subiti 38 in 47 match. Viene spontaneo il paragone con gli eroi manga giapponesi Holly e Benji. In più è la sfida nella sfida: l’Argentina della pulce Messi contro il Brasile del gigante Alisson.
La sfida è anche tra i due attacchi stellari:nel Barcellona le reti realizzate dal trio d’attacco titolare in stagione sono 81 (Messi 46, Suarez 24 e Coutinho 11) , mentre quelle del Liverpool 65 (Salah 25, Mané 24 e Firmino 16). Per fare un paragone con il nostro campionato le reti dei tre attaccanti Reds sono di poco inferiori a quelle totali delle due squadre più prolifiche in Serie A, ossia Juventus e Atalanta a quota 68 realizzazioni.
Gli spagnoli hanno conquistato due giorni fa il 26esimo campionato di Spagna della loro storia. Nonostante la vittoria dello scudetto non sembrano avere per niente la pancia piena. Gli inglesi invece sono secondi in Premier League a un punto di distanza dal Manchester City, quando mancano due partite al termine della competizione.
Da un punto di vista strettamente numerico si confrontano due team dai numeri impressionanti: il Barça in questa stagione ha perso solamente una partita in casa, l’11 novembre contro il Betis Siviglia per 3-4. In Coppa non ha ancora conosciuto il significato della parola sconfitta. Anche per i Reds una sola sconfitta tra le mure amiche nella stagione, ma questa volta giocano in trasferta e nella fase a gironi hanno perso tutti e tre i match fuori casa.
Valverde nelle dichiarazioni pre partita suona la carica ai suoi evidenziando che davanti al pubblico del Camp Nou il Barcellona è capace di tirare fuori il meglio di sé. L’allenatore spagnolo schiera il classico 4-3-3 che ha caratterizzato la squadra catalana in tutta la stagione. La formazione presenta una sola novità: nell’undici titolare viene schierato a centrocampo Vidal, che sostituisce il giovane brasiliano Arthur questa sera seduto in panchina. In attacco il trio delle meraviglie formato da Suarez, Coutinho e Messi.
Fanno invece molto scalpore le dichiarazioni di Jurgen Klopp nella presentazione della gara, nel quale dichiara che “il Camp Nou non è un tempio del calcio, è solo grande“. Sicuramente cerca di destabilizzare l’ambiente provando ad infastidire giocatori e tifosi avversari. Il tecnico tedesco alla vigilia afferma che Firmino sta bene e giocherà sicuramente nel trio d’attacco Reds. Ma in campo spariglia le carte cambiando modulo, passando dal classico 4-3-1-2 al 4-4-2 , e presentando tre importanti novità di formazione rispetto al solito: la prima è rappresentata proprio dall’esclusione di Firmino, il cui posto viene preso da Milner. Mentre Gomez e Wijnaldum sostituiscono rispettivamente nel ruolo di terzino destro e centrocampista Alexander-Anderson e Henderson.
BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Sergi Roberto, Pique, Lenglet, Jordi Alba (94′ Aleña); Vidal, Busquets, Rakitic; Messi, Suarez (93′ Dembélé), Coutinho (60′ Semedo). All.: Valverde.
LIVERPOOL (4-4-2): Alisson; Gomez, Matip, Van Dijk, Robertson; Wijnaldum (78′ Firmino), Fabinho, Milner (84′ Origi); Keita (24′ Henderson) ; Salah, Mane. All.: Klopp.
ARBITRO: Kuipers (Ola)
Reti: 26′ Suarez (B), 75′ e 82′ Messi (B)
Ammoniti: 39′ Lenget (B), 81′ Fabihno (L), 81′ Suarez (B), 86′ Jordi Alba (B)
Espulsi: Nessuno
Uomo chiave dell’incontro: Messi. Senza ombra di dubbio il migliore tra i suoi. Autore di un primo tempo incolore, a metà ripresa decide di mostrare il vero se stesso e nel giro di sette minuti sigla la doppietta che mette in cassaforte la finale di Madrid. La punizione è magistrale, degna di essere menzionata come “gol da cineteca”. Un plauso anche a Suarez, che segna il primo gol in questa Champions e che ha il merito di sbloccare l’incontro
L’inizio è epico, nello stadio poco prima dell’ingresso dei giocatori riecheggiano le note di “Sweet child of mine”, pezzo indelebile dei Gun’s and Roses. Si sfidano due squadre che hanno fatto la storia della competizione, conquistando 5 Coppe dei Campioni a testa. Un sfida epica, tra titani, che di sicuro non avrebbe sfigurato come ipotetica finale al Wanda Metropolitano.
Il Liverpool parte aggressivo e cerca di mettere sotto pressione i padroni di casa sin dai primi minuti di gioco. Il primo tiro pericoloso arriva al 15′ da Coutinho, Alisson para facilmente la conclusione troppo centrale. AL 16′ altro diagonale del brasiliano, fuori di poco, ma l’azione è fermata in ritardo per fuorigioco. Al 24′ è costretto ad uscire Keita, per un problema all’inguine, al suo posto Henderson. Due minuti dopo si sblocca il match: l’azione parte grazie ad un illuminante cambio di gioco, dalla parte destra sulla linea di centrocampo alla trequarti sinistra di Sergi Roberto. Riceve palla Jordi Alba che dopo un stop elegante serve con un preciso diagonale rasoterra in area Suarez. Il Cannibale si inserisce tra due difensori e di scivolata anticipa il portiere, siglando la rete del vantaggio. Per l’attaccante uruguaiano è la prima rete in questa stagione di Champions, oltretutto fatta alla sua ultima ex squadra. Al 35′ Mané spreca una chiara occasione da rete, si inserisce al limite dell’area tra Sergi Roberto e Pique, il tiro è impreciso e termina sopra la traversa. Due minuti dopo il Liverpool ci prova ancora con Milner da fuori area, ma Ter Stegen è attento. Lo stesso Milner nel finale di gara rifila uno spintone a Messi, che finisce fuori dal campo di gioco al tappeto, ma l’arbitro grazia l’attaccante inglese nonostante la condotta antisportiva.
Nel secondo tempo sembra che le due squadre si siano invertiti i ruoli, con Barcellona molto impreciso, incapace di imbastire un’azione degna di essere chiamata tale e che difficilmente riesce a superare la metacampo. I Reds sembrano ricaricati dopo l’intervallo, Klopp sembra avere instillato nei propri giocatori la giusta carica e le giuste considerazioni tattiche per mettere in difficoltà gli avversari. Al 53′ Salah ci prova con un tiro a giro, Ter Stegen mette in angolo. Al 59′ buona discesa sulla destra di Van Dijk che serve un rasoterra a centro area, velo di un compagno per Milner che centra il portiere. Un minuto dopo Valverde nota i suoi in seria difficoltà e corre ai ripari sostituendo Coutinho per Semedo che si piazza terzino destro. Di conseguenza sale a centrocampo Sergi Roberto e Vidal si piazza a sinistra nel centrocampo che da tre passa a quattro. La mossa tattica che sembra fatta per cercare di difendere il risultato non entusiasma i tifosi. I Reds hanno incrementato il ritmo e sembra che da un momento all’altro siano in grado di colpire i catalani.
Ma proprio nel momento peggiore decide scendere in campo il vero Messi e di chiudere definitivamente la gara. Al 75′ minuto dalla trequarti campo si insinua verso la zona centrale al limite dell’area, l’argentino sembra incontenibile. Serve un assiti in area, che viene deviato da un avversario verso Luis Suarez che supera Alisson ma colpisce la traversa. Da dietro arriva la pulce che stoppa il pallone e dolcemente appoggia di piatto quasi sulla linea di porta, è il 2-0. Passano appena 7 minuti e la pulce conquista una punizione dai trenta metri sulla sinistra. Lo stesso numero 10 argentino si incarica della battuta e con un perfetto sinistro a giro, che si infila all’incrocio dei pali, sancisce il definitivo 3-0. Questo gol è il numero 600 della carriera in maglia blaugrana di Messi, 48esimo stagionale e 12esimo in Champions, numeri stratosferici. All’84’ la squadra ospite potrebbe trovare il gol per riaprire i conti, ma prima Mané si fa intercettare un preciso tiro in porta da Rakitic che salva sulla linea, successivamente il pallone finisce sulla testa di Salah che colpisce il palo. Al 96′ Dembélé spreca clamorosamente il 4-0 solo davanti al portiere, nata da una ripartenza micidiale capitanata da Messi.
Finisce 3-0 per il Barcellona, un risultato forse troppo pesante nei confronti del Liverpool, a cui si deve rimproverare un primo tempo poco incisivo e di non aver capitalizzato alcune azioni da gol lampanti. Complimenti a Messi, calciatore straordinario che quando è in vena può cambiare le sorti di una partita. Ci sarebbe piaciuto sfidare in finale l’acerrimo nemico Cristiano Ronaldo. Speriamo che l’occasione si possa verificare nella prossima stagione per la gioia degli amanti del calcio, dei tifosi bianconeri e di quelli blaugrana.
La gara di ritorno è prevista martedì 7 maggio allo stadio Anfield di Liverpool. Mentre mercoledì 8 il ritorno tra Ajax e Tottenham avrà luogo alla Johan Cruijff Arena.