All’interno del testo definitivo della risoluzione di maggioranza sul Mes è richiesto di “escludere interventi di carattere restrittivo sulla detenzione di titoli sovrani da parte di banche e istituti finanziari e comunque la ponderazione dei rischi dei titoli di stato attraverso la revisione del loro trattamento prudenziale”, oltre a “escludere qualsiasi meccanismo che implichi una ristrutturazione automatica del debito pubblico”. L’accordo sul Meccanismo europeo di stabilità è stato raggiunto questa notte, e, fonti dei Cinque Stelle, comunicano la soddisfazione del Movimento per la risoluzione di maggioranza che prevede le modifiche richieste: “La logica di pacchetto è stata confermata, ci sarà un nuovo round in parlamento a gennaio, prima del prossimo Eurogruppo. Inoltre, ci sarà il pieno coinvolgimento del Parlamento prima dei prossimi passi sul Mes. Ogni decisione verrà presa ascoltando le Camere, non firmeremo nulla al buio”. Contro Gianluigi Paragone, che, già due settimane fa, ricordava che: “Nel programma elettorale con cui abbiamo vinto le elezioni si dice No Mes, No Austerity e persino possibilità di recedere dalla unione monetaria. Io resto fedele al programma con cui vincemmo”.
La maggioranza impegna il governo a “proporre nelle prossime tappe del negoziato sull’Unione bancaria l’introduzione dello schema di assicurazione comune dei depositi (Edis), di un titolo obbligazionario europeo sicuro (cosiddetto common safe asset – ad esempio eurobond) e di una maggiore ponderazione di rischio delle attività di livello 2 e livello 3 (strumenti maggiormente illiquidi), che sia legata al loro grado di concentrazione sul totale degli attivi del singolo istituto di credito”. Rispetto alla bozza circolata nelle ultime ore, il testo sarebbe stato “molto semplificato”. Sia pur mantenendo la logica del pacchetto Mes, Bicc, Unione bancaria, ma da adottare in maniera “progressiva”, e comunque con le Camere continuamente aggiornate. Infatti nel testo della risoluzione di maggioranza sul Mes, composto da meno di dieci pagine, su cui si è trovato un accordo di maggioranza, si rimarca anche l’impegno ad “assicurare la coerenza della posizione del Governo con gli indirizzi definiti dalle Camere, e il pieno coinvolgimento del Parlamento in tutti i passaggi del negoziato sul futuro dell’unione economica e monetaria e sulla conclusione della riforma del Mes”. In particolare, si prevede “il pieno coinvolgimento del Parlamento in un’eventuale richiesta di attivazione del Meccanismo europeo di stabilità con una procedura chiara di coordinamento e di approvazione”.