BERLINO. L’ultimo cancelliere tedesco a visitare Auschwitz era stato Helmut Kohl nel 1995. Oggi al campo di concentramento nazista c’è stata anche Angela Merkel. Vestita di nero, la cancelliera è stata ricevuta dal premier polacco Mateusz Morawiecki e dal direttore della fondazione Auschwitz-Birkenau, Piotr Cywinski. Assieme alla delegazione polacca, la cancelliera ha attraversato lentamente l’ingresso del campo di concentramento nazista, dove si trova il famigerato cancello, con la scritta “Arbeit macht frei”.
La visita è considerata storica e cade in un momento di rigurgitante antisemitismo in Europa e in cui si teme che la morte degli ultimi testimoni del genocidio nazista possa complicare il processo di trasmissione della memoria e della verità. Angela Merkel, che è cresciuta nella Germania est, aveva visitato in passato i campi di sterminio di Buchenwald e Dachau.
La cancelliera ha sottolineato la necessità di preservare la memoria di ciò che accadde anche se l’orrore di quei crimini lascia privi di parole. “Mi inchino alla sofferenza di queste persone, mi inchino alle vittime della Shoah”, ha detto commossa, ascoltando il racconto di un sopravvissuto, arrivato appena dodicenne nel lager nazista. Ed ha aggiunto: “Quello che è successo qui non si può capire con la comprensione umana. Non dobbiamo dimenticare. Mai”.
La cancelliera ha portato una donazione di 60 milioni di euro per la Fondazione Auschwitz-Birkenau.
Piero Abrate