• 23 Novembre 2024
  • SALUTE

Meno calorie per combattere il dolore da neuropatia

ROMA. Per la prima volta, secondo uno studio effettuato sulla “riduzione dell’apporto calorico come efficace strategia analgesica ed anti-infiammatoria” è stato dimostrato che la riduzione delle calorie che vengono consumate durante lo sviluppo di una neuropatia, allevia sensibilmente il dolore cronico sia in animali normali, sia in animali che presentano un profilo metabolico simile a quello diabetico. Lo studio è stato condotto da un team di ricerca del Cnr-Ibcn (Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche) e dalla Irccs della Fondazione Santa Lucia, in collaborazione con le Università di Chieti e di Milano.

Secondo questo studio – finanziato dal Ministero della Salute nell’ambito dei progetti “Giovani Ricercatori” presso la Fondazione Santa Lucia – i ricercatori sono giunti alla conclusione che un periodo limitato di dieta, a ridotto apporto calorico, è in grado di attivare meccanismi anti-infiammatori, riducendo e prevenendo la cronicizzazione del dolore neuropatico. Lo studio ha aperto così la strada a nuove strategie terapeutiche non farmacologiche, in alternativa o in supporto alle cure convenzionali.

La coordinatrice del progetto Sara Marinelli, del Cnr-Ibcn, afferma «Nei nostri esperimenti abbiamo constatato che dopo un danno nervoso periferico al nervo sciatico, un regime dietetico con un ridotto apporto calorico giornaliero agisce come potente stimolo metabolico ed attivatore di un fondamentale meccanismo di sopravvivenza e ricambio cellulare, noto come “autofagia” (la cellula ingloba parti di sé danneggiate)». Inoltre, i ricercatori hanno evidenziato lo stesso recupero dal dolore neuropatico anche in animali che mostrano una bassa capacità di rinnovamento cellulare. «Questi animali con ridotta capacità di autofagia presentano alterazioni metaboliche di fondo di tipo diabetico che aggravano la condizione di neuropatia. – prosegue Roberto Coccurello del Cnr-Ibcn – Ebbene, anche con queste complicanze, una limitazione delle calorie assunte può contrastare il decorso e l’intensità del dolore neuropatico, ristabilendo un equilibrio metabolico, riducendo i processi infiammatori e facilitando la rigenerazione nervosa attraverso la stimolazione dell’autofagia. Tutto ciò in assenza di manifesti effetti collaterali, come nel caso di ricorso continuato al solo approccio farmacologico. Si tratta di un risultato che apre la strada a una concreta e innovativa strategia terapeutica».

Ma non solo, grazie a questo studio i ricercatori hanno anche raggiunto un altro obiettivo; infatti Marinelli e Coccurello hanno affermato che: «la condizione di lesione di un nervo periferico, che rappresenta di per sé una drastica alterazione dell’assetto metabolico dell’intero organismo, ci ha consentito di individuare dei marcatori biologici precoci del fenomeno, di grande utilità per valutare la prognosi della neuropatia».

Gli esiti di questo studio sono stati pubblicati sulla rivista Plos One, consultabili al seguente link https://doi.org/10.1371/journal.pone.0208596.

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Valeria Glaray

Laureata in Servizio Sociale ed iscritta alla sezione B dell’Albo degli Assistenti Sociali della Regione Piemonte. Ha un particolare interesse per gli argomenti relativi alla psicologia motivazionale e per le pratiche terapeutiche di medicina complementare ed alternativa. Amante degli animali e della natura.

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