La Procura di Napoli Nord, coordinata dal procuratore Maria Antonietta Troncone, ha sottoposto a fermo un collaboratore scolastico nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Marcello Toscano, l’insegnante di sostegno di 64 anni trovato senza vita dai carabinieri in un’aiuola della scuola “Marino Guarano” di Melito, nel Napoletano.
Per tutta la giornata di ieri sono stati ascoltati diversi testimoni, in caserma, alla ricerca di informazioni utili e su uno in particolare si è concentrata l’attenzione: al collaboratore scolastico, ascoltato a lungo dagli inquirenti, viene contestato il reato di omicidio.
È probabile che il collaboratore scolastico possa essere stato incastrato dagli inquirenti grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti all’interno e all’esterno dell’istituto, oltre a quelle di qualche negozio presente nelle immediate vicinanze.
Del 64enne non si erano avute più notizie dalla metà della mattinata di ieri, e quando, in serata, non ha fatto ritorno a casa, il figlio della vittima si è presentato nella caserma dei carabinieri della vicina Mugnano alle 19:25 per denunciarne la scomparsa. Dopo l’inizio delle ricerche, scattate tra 21 e le 21:30, la figlia ha individuato la macchina del padre nei pressi della scuola e ha chiamato in caserma a Mugnano. I militari hanno fatto aprire i cancelli dai custodi e hanno ispezionato tutti i locali, interni ed esterni, scoprendo il cadavere, nell’aiuola.
Il cadavere è stato ritrovato in un cespuglio, dietro una casupola, nel perimetro della scuola dove insegnava. I carabinieri hanno trovato i segni di diverse coltellate e tracce ematiche, che potrebbero appartenere anche all’assassino. Altre tracce sono state repertate proprio nella casupola.
Se l’orario in cui ha smesso di rispondere al cellulare dovesse corrispondere a quello dell’aggressione, l’insegnante potrebbe essere stato ucciso tra le 12 e le 12:30, mentre alunni e docenti stavano facendo lezione. Un’ipotesi scioccante ma plausibile.