• 23 Dicembre 2024
  • AMBIENTE

Mediterraneo a forte rischio idrogeologico ma nessuno controlla

Il Mar Mediterraneo è soggetto a un aumento della temperatura che provoca contrasto con le masse d’aria fresche dall’Oceano Atlantico e innesca uragani.

Gli scienziati lo dicono da anni che il clima sta cambiando a causa dell’aumento della temperatura. Sappiamo che a farne le spese in primis sono le zone fredde della terra dove i ghiacciai si sciolgono ma anche le zone più temperate come il bacino del Mediterraneo stanno subendo il fenomeno ed è certo che in futuro si avranno condizioni meteo sempre più estreme.

Nel mediterraneo nelle ultime estati la temperatura dell’acqua è arrivata a sfiorare i 30 gradi, ideale per i vacanzieri ma non auspicabile per l’equilibrio ambientale perché tutte le regioni che si affacciano sul bacino sono a forte rischio idrogeologico. Non esagera chi afferma che il Mediterraneo sta diventando una zona a clima tropicale e ci ritroviamo in presenza di un’area dove si abbattono cicloni anche se meno violenti rispetto a quelli tropicali.

Aumento delle precipitazioni e TCL

L’aumento dei gradi provoca temporali notevoli nel Mediterraneo orientale, come è accaduto in Germania con 250 mm di pioggia che hanno causato la catastrofe di cui siamo testimoni in questi giorni. In alcune regioni mediterranee ci sono località sulle quali si è abbattuto 1 metro di pioggia in un giorno.

L’innalzamento della temperatura causa infatti le depressioni a cuore caldo chiamate TLC. Una sorta di piccoli uragani tropicali, che non raggiungono la potenza di quelli tropicali ma sono ugualmente pericolosi. Basti il ricordare il ciclone Qendresa che nel 2014 ha sfiorato la Sicilia ma ha colpito con la massima violenza Malta, causando danni e vittime. E quattro anni dopo il ciclone mediterraneo Xenophon – Zorbas si è abbattuto sulla Grecia causando devastazioni.

mediterraneo

Nessuna autorità europea è preposta al controllo

Purtroppo nessuna autorità europea controlla tali fenomeni che stanno via via aumentando. La Grecia, subendone i danni, ha avviato varie ricerche sui cambiamenti del clima nell’area Mediterranea. Gli studi hanno osservato che questi fenomeni denominati anche Medicane, (dall’unione delle parole inglesi Mediterraneane e hurricane) assumono una forma a spirale delle nuvole, con occhio molto ben delineato e persistente, circondato da una muraglia di nubi torreggianti e con moti di aria calda discendente.

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Valentina Roselli

Laureata in Scienze Politiche, giornalista, ha iniziato come cronista per importanti testate nazionali e locali, ha collaborato con alcuni periodici di attualità occupandosi di politica ed è stata direttrice editoriale del quotidiano "Notizie Nazionali". Negli ultimi anni ha lavorato come ghostwriter e ha collaborato ad inchieste giornalistiche di attualità per radio e tv online.

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