• 18 Novembre 2024
  • SANITA'

Medici in sciopero, migliaia di interventi a rischio

Lo stop a migliaia di interventi chirurgici programmati negli ospedali ed inevitabilidisagi per i cittadini si preannunciano per oggi in tutta Italia: medici eveterinari del Sistema sanitario nazionale incrociano infatti le braccia per 24ore. Alla base dello sciopero, la richiesta di maggiori fondi per la Sanitàpubblica, che i sindacati dei camici bianchi definiscono “ormai alcollasso”, ed il rinnovo del contratto di lavoro, fermo da dieci anni. Mala protesta, tengono a precisare le organizzazioni sindacali, è anche a favoredei cittadini stessi, per garantire a tutti un’assistenza adeguata.

Dal canto suo, il ministro della Salute Giulia Grillo ha affermato che”nella legge di bilancio ci sono le risorse per onorare gli impegni presi rispetto ai rinnovi contrattuali 2019-21. Contestualmente è previsto l’aumentodel fabbisogno sanitario nazionale standard (2019-21). Gli impegni previsti peril rinnovo della dirigenza da prime valutazioni si aggirano intorno ai 450 mlnl’anno”. “Ci sono – ha assicurato – le premesse per rientrarenell’aumento programmato del Fondo sanità che vale 4,5mld in 3 anni”.

Alla protesta di oggi aderiscono tutte le principali sigle sindacali dicategoria, incluse le maggiori, Anaao e Fp Cgil Medici. Nella giornata disciopero nazionale sono decine le manifestazioni in programma in tutta Italia.Come previsto per legge, sarà comunque garantita la “continuità delleprestazioni indispensabili”.

Allo sciopero parteciperanno anche gli specializzandi anestesisti, chiamati araccolta dall’Associazione degli anestesisti e rianimatori (Aaroi-Emac), cheinvita gli specializzandi a rifiutarsi di sostituire gli specialisti aderentialla protesta. A tal fine, in occasione dell’ultimo sciopero, fu inviataapposita segnalazione al ministro della Salute e al Comando dei Carabinieri perla Tutela della Salute.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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