La Guardia di Finanza ha proceduto all’arresto del presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, 70 anni. Disposti i domiciliari anche per altre cinque persone tra cui la figlia Vanessa. Le accuse nei confronti del patron blucerchiato sono di bancarotta e reati societari. Ferrero, dopo l’arresto, ha immediatamente rassegnato le dimissioni da presidente.
L’inchiesta ha avuto origine dalla procura calabrese di Paola, provincia di Cosenza. Ci sono altri fermati, tra i quali Giorgio, nipote di Ferrero, insieme a due manager, Aiello Del Gatto e Giovanni Fanelli. Un gruppo di altri quattro soggetti residenti a Roma, sebbene non arrestati, risultano coinvolti nella vicenda, e quindi sotto indagine.
L’istrionico presidente doriano è stato fermato a Milano ed è stato subito condotto nel carcere di San Vittore. La società sportiva invece non risulta implicata. La ragione dell’arresto riguarda il fallimento di 4 società nel ramo del cinema, degli alberghi e del turismo del cosentino. Il fallimento risale ad alcuni anni fa.
L’avvocato Tenga ha aggiunto, riguardo a Massimo Ferrero, che “Lo stanno trattando peggio di Totò Riina“. Le perquisizioni hanno avuto svolgimento in alcune regioni italiane, comprese la Lombardia, il Lazio, la Campania, la Basilicata e la stessa Calabria.
Il tutto sarebbe partito da un suo investimento ad Acquappesa, comune in provincia di Cosenza. Dalla procura di Paola fanno sapere che Vanessa Ferrero avrebbe sottratto centinaia di migliaia di euro, 740 mila per la precisione, dalle casse della Ellemme group Srl.
Questa società si è accollata oltre un milione di euro di debiti da altri consorzi nei confronti di Rai Cinema Spa, “senza richiedere alcuna controprestazione e senza pattuire interessi-corrispettivi“. Da qui il dissesto finanziario della società dei Ferrero.
Giuseppina Tenga, legale della famiglia Ferrero, ha presentato un’istanza per il trasferimento del suo cliente a Roma. Ciò serve affinché possa presenziare alle operazioni di perquisizioni all’interno di un’abitazione a Piazza di Spagna, oltre ad aprire una certa cassaforte.
Ferrero, soprannominato “Viperetta“, aveva iniziato a lavorare nel mondo dello spettacolo di Roma, sua città natale. Divenne produttore indipendente di film a partire dal 1994. Da produttore passò a imprenditore, costruendo un notevole impero cinematografico, il Ferrero Cinemas Group.
Attualmente lui possiede 60 sale nella capitale italiana, compreso il cinema Adriano. Questo è un locale nato nel 1898 come teatro, trasformato in cinema negli anni ’50 del secolo scorso, di proprietà di Ferrero dal 2009, quando lo comprò da Vittorio Cecchi Gori.
Ferrero diventò presidente della Samp nel giugno 2014, dopo i 12 anni di gestione della famiglia Garrone. Di recente aveva espresso una certa stanchezza nello svolgere il ruolo di presidente. Questo a causa della “cattiveria” presente nell’ambiente. Lui era dunque disposto a cedere la società, in caso di soggetti interessati.
Nel pomeriggio la Sampdoria ha diffuso una nota ufficiale sull’arresto del presidente Massimo Ferrero, nelle quali ha comunicato le sue dimissioni dalla carica di presidente: “Con grande stupore si è appreso dell’odierna esecuzione di una misura cautelare di custodia in carcere a carico di Massimo Ferrero, richiesta da parte della Procura della Repubblica di Paola per vicende fallimentari relative a fatti di moltissimi anni fa e rispetto alle quali non sono di chiara ed immediata percezione le stesse esigenze cautelari alla base per l’evidente assenza di attualità, tanto più considerando che per tre delle quattro società calabre coinvolte vi era già stata allo scopo una transazione con le relative procedure già perfezionata e adempiuta. Tali vicende, in ogni caso, preme precisare che sono del tutto indipendenti tanto rispetto alla gestione e alla proprietà della Società U.C. Sampdoria quanto rispetto alle attività romane di Ferrero e legate al mondo del cinema, già oggetto di procedura avanti al Tribunale di Roma”.
“Tuttavia Ferrero – si legge nel comunicato -, proprio per tutelare al meglio gli interessi delle altre attività in cui opera, e in particolare isolare anche ogni pretestuosa speculazione di incidenza di un tanto rispetto all’U.C. Sampdoria e al mondo del calcio, intende formalizzare le dimissioni immediate dalle cariche sociali di cui sinora è stato titolare, mettendosi nel contempo a immediata e completa disposizione degli inquirenti, che verranno contattati dai suoi legali, gli avvocati Luca Ponti e Giuseppina Tenga, proprio per chiarire fin da subito la propria posizione ed evitare che, dalla del tutto inaspettata e presente situazione, possano derivare ulteriori pregiudizi a carico di realtà estranee, come l’U.C. Sampdoria, che ne sarebbero gratuitamente danneggiate. Si confida che tutto si possa risolvere in tempi brevissimi anche considerando che il Trust adottato in funzione delle procedure romane contemplava, a garanzia, anche l’accantonamento di somme proprio a tutela delle procedure di cui alla Procura di Paola“.