Il Pd propone l'embargo sul gas poi frena: "Si apra discussione in Europa"
Il segretario del Partito democratico Enrico Letta lancia la sua proposta dopo il massacro di Bucha: embargo totale alla Russia, anche su gas e petrolio.
Enrico Letta sceglie un messaggio in inglese su Twitter, e gli bastano molto meno di 280 caratteri. “Quante altre Bucha prima che ci muoviamo verso un embargo totale su gas e petrolio alla Russia? Il tempo è scaduto“. Parole che scatenano il dibattito sulle conseguenze pesanti che una simile decisione avrebbe sull’Europa, in particolare su Germania e Italia, i due paesi più dipendenti dal gas russo. E infatti, dopo il tweet di Letta, il Pd ha precisato che il blocco immediato non è una soluzione percorribile immediatamente e demanda all’Unione europea il compito di trovare una soluzione a breve termine.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi condanna il massacro di Bucha, parla di “crimini” e chiede lo stop alle operazioni militari: “Le immagini dei crimini commessi a Bucha e nelle altre aree liberate dall’esercito ucraino – si legge – lasciano attoniti. La crudeltà dei massacri di civili inermi è spaventosa e insopportabile. Le autorità russe devono cessare subito le ostilità, interrompere le violenze contro i civili, e dovranno rendere conto di quanto accaduto. L’Italia condanna con assoluta fermezza questi orrori, e esprime piena vicinanza e solidarietà all’Ucraina e ai suoi cittadini“.
Non si sbilancia sull’embargo Giuseppe Conte. In una intervista a La Repubblica il presidente del Movimento 5 stelle parla di “notizie atroci” e “crimini di guerra” a Bucha. “Io penso – afferma l’ex presidente del consiglio commentando la proposta di Letta – che questi atti configurino dei veri crimini di guerra e i responsabili dovranno risponderne davanti alla Corte penale internazionale. Ma come Unione Europea non dobbiamo rispondere a queste atrocità con un’escalation militare, se vogliamo che termini questa carneficina dobbiamo lavorare con tutti gli strumenti a nostra disposizione per una soluzione politica“.
Anche il presidente francese Emmanuel Macron parla di embargo nei confronti della Russia, anche se solo su petrolio e carbone, escludendo il gas. La Germania apre ma spiega che “Ogni giorno aumentiamo la nostra indipendenza e le possibilità di un embargo. Questa è la via giusta e quella che danneggia Putin“. Le parole sono del vice cancelliere Robert Habeck. Ma il premier polacco Mateusz Morawiecki attacca Berlino: “La Germania è il principale ostacolo al varo di nuove sanzioni contro Mosca“.