MARZAMEMI. Intorno al 1600 in questo caratteristico borgo marinaro in provincia di Siracusa, tra Pachino e Noto, gli Arabi costruirono una tonnara, la più importante della Sicilia orientale per secoli. Quando arrivò la famiglia Villadorata, il principe fortificò la cittadina dopo il 1630, realizzando le case dei pescatori in blocchi di pietra, tra cui una con dentro un enorme forno che dava il pane a tutti gli abitanti della tonnara.
Bagnata dal mar Ionio e arricchita dai due piccoli porti naturali di Fossa e Balata, Marzamemi riporta al dominio arabo anche per il suo nome: secondo alcuni deriva da “Marsà al hamen”, che significa “Rada delle Tortore”, uccelli numerosi in primavera, mentre altri lo fanno derivare da “Marza-Porto”, “Memi-Piccolo”, cioè piccolo porto. Qui nel 1752 sorsero il palazzo del Principe di Villadorata, proprietario di tutto il centro storico, e la chiesa della Tonnara.
Nel 1912 fu costruito uno stabilimento per la lavorazione del tonno, e la pesca fu abbondante fino al 1951, poiché l’anno successivo entrò in funzione la raffineria Rasiom di Augusta che portò a un calo dell’attività in tutte le tonnare. Marzamemi, però, oltre a un mare cristallino, è anche il punto di partenza per gli itinerari alla scoperta della vicina Riserva di Vendicari, un’oasi faunistica tra Noto e Pachino, dove s’incontrano fenicotteri, aironi, cicogne, e si possono visitare chilometri di spiagge, il sito archeologico con la torre Sveva a difesa, la tonnara di Vendicari, e molto altro su un territorio di oltre 1500 ettari.