Si può affermare, senza ombra di dubbio, che Babbo Natale abbia disatteso le speranze dei tifosi bianconeri che si auguravano di chiudere il 2020 con una vittoria e l’ulteriore avvicinamento alla vetta della classifica, occupata attualmente dal Milan a quita 31 punti, che fino ieri distava solo 4 lunghezze.
Ma nel pomeriggio, qualche ora prima dell’inizio del match casalingo contro la Fiorentina, uno scossone inaspettato ha destabilizzato l’ambiente bianconero: il Collegio di garanzia del Coni ha sentenziato che si rigiocherà la partita tra Juventus e Napoli che si sarebbe dovuta disputare lo scorso 4 ottobre.
Si tratta di una sentenza completamente ribaltata rispetto alla decisione del Giudice sportivo che in precedenza aveva sancito la sconfitta dei partenopei per 3-0 a tavolino dopo la mancata presenza all’Allianz Stadium. Il club di De Laurentiis aveva deciso di seguire le indicazioni della Asl di Napoli dopo aver riscontrato la positività al Covid del centrocampista Zielinski e di mettere in isolamento tutti i giocatori.
Il club bianconero si è vista così togliere 3 punti in classifica, anche se avrà modo di riconquistarli sul campo. Le prime ipotesi al vaglio sulla possibile data del recupero parlano addirittura di maggio 2021, a causa dei numerosi impegni sportivi dei due team. Nel contempo al Napoli è stato restituito il punto di penalizzazione inflitto dal Giudice sportivo, grazie al quale ha raggiunto il terzo posto in concomitanza con Roma e la stessa Juve.
Ma il martedì è proseguito nel peggiore dei modi visto che i bianconeri per la prima volta da quando giocano allo Juventus Stadium (dalla stagione 2011/12) hanno subito una sconfitta in campionato per mano della Fiorentina: nei precedenti 9 incontri di Serie A ben nove erano state le vittorie, un filotto da record. Anche se per onor di cronaca va ricordato che i viola erano già riusciti ad espugnare la roccaforte bianconera il 5 marzo del 2015, nella semifinale di andata di Coppa Italia terminato 1-2. Finale poi conquistata grazie alla vittoria per 0-3 al Franchi, un successo che spianò la strada verso la conquista della decima Coppa nazionale.
Ieri gli uomini guidati da Andrea Pirlo, per ammissione dello stesso tecnico, sono sembrati molli fin dai primi minuti, mentre i gigliati sono sembrati più brillanti del solito. O meglio si sono finalmente espressi come ci si aspettava da inizio campionato a questa parte. Per la gioia del presidente Commisso che aveva prospettato una stagione ‘memorabile’, salvo poi essere smentito da una classifica fino a questo momento molto deludente.
La sconfitta in casa per 0-3 della Juventus, oltre a mettere fine al filotto di nove vittorie consecutive in altrettanti match casalinghi contro i viola, fa terminare l’imbattibilità della squadra in A che prima di questo incontro aveva conquistato 6 vittorie (senza prendere in considerazione Juve-Napoli) e 6 pareggi. Ad oggi l’unica squadra imbattuta in Serie A e nei 5 principali campionati europei (Italia, Francia, Inghilterra, Spagna e Germania) resta il Milan.
Le reti viola sono state firmate nei primi minuti del primo tempo dal centravanti Dusan Vlahovic, mentre nella ripresa da un autogol di Alex Sandro e dal definito tris firmato dall’ex Martin Caceres. Oltre al gol subito dopo appena 4 minuti dall’inizio, la squadra di casa è stata costretta a giocare in 10 contro 11 per oltre tre quarti di gara a causa dell’espulsione di Cuadrado. L’entrataccia del terzino fluidificante bianconero era stata prima sanzionata con un giallo, poi una chiamata al Var ha costretto l’arbitro, dopo un’attenta revisione, a tirare fuori il cartellino rosso.
L’allenatore bianconero si è visto così costretto a rinunciare alla presenza di un centrocampista, Ramsey, per inserire un altro terzino, Danilo. Mossa che nel primo tempo sortisce pochi effetti. L’unico che prova a invertire le sorti del match è il solito Cristiano Ronaldo, che in un occasione per pochi centimetri non riesce ad intercettare un retropassaggio lentissimo della difesa viola e a siglare il pareggio. Solo l’intervento miracoloso del portiere Dragowski salva il risultato.
Nel secondo tempo entra in campo una Juventus più agguerrita e più brillante rispetto alla prima metà di gara, aiutata anche dall’ingresso di Bernardeschi, centrocampista offensivo con caratteristiche più dinamiche rispetto ad uno spaesato Morata, che dopo l’espulsione di Cuadrado era stato spostato sulla fascia, territorio poco consono alla punta spagnola. Proprio nella ripresa i bianconeri recriminano su un paio di episodi: il primo avviene al 5′ quando Borja Valero viene graziato dal direttore di gara La Penna per un fallo su Bentancur. Sarebbe stato il secondo giallo per l’ex Inter e conseguente espulsione.
Ben più grave il rigore non concesso al 13′ per una spinta da dietro in area di Castrovilli su CR7. Inspiegabile anche la mancata chiamata al Var, probabilmente perché l’arbitro ha visto l’episodio e giudicato l’intervento non punibile con il penalty. Altro rigore invocato dai padroni di casa un’intervento scomposto di Dragowski che perde palla e sbraccia con il gomito Bernardeschi che cade in area. Anche in questo caso La Penna giudica tutto regolare.
Dopo i mancati rigori prima l’autogol di Alex Sandro, su iniziativa di un Biraghi redivivo dopo un inizio di stagione anonimo, e il primo gol in stagione di Martin Caceres, che non segnava in A dal 8 dicembre scorso, sempre su assist del terzino azzurro, hanno regalato un successo insperato agli storici rivali.
La sconfitta brucia, ma non cancella l’evidente crescita della squadra che partita dopo partita sta mettendo in pratica la filosofia di gioco di quello che dentro il campo da gioco era considerato ‘il maestro’ ed ora sta facendo la gavetta per poterlo diventare anche in panchina. Sia in casa bianconera che in quella viola è arrivato il momento delle meritate vacanze, per ricaricare le energie, ma i prossimi impegni sono già alle porte: il 3 gennaio la Juventus giocherà in casa contro l’Udinese, mentre nello stesso giorno i viola affronteranno allo Stadio Franchi il Bologna.
Carlo Saccomando