Il 19 settembre 1941 nasceva a Milano quella che diventerà una tra le più grandi attrici italiane: Mariangela Melato, scomparsa a Roma nel 2013. Formatasi all’Accademia di Belle arti di Brera, Melato arrivò al pubblico interpretando innumerevoli ruoli al cinema, in teatro, e in televisione. Indimenticabile a fianco dell’attore Giancarlo Giannini in Mimì metallurgico ferito nell’onore, Film d’amore e d’anarchia, e Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, per la regia di Lina Wertmüller, esordì al cinema con Pupi Avati nell’horror Thomas e gli indemoniati.
Gli Anni Settanta furono il momento in cui ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui quattro David di Donatello alla migliore attrice per La poliziotta (1974), Caro Michele (1976), Il gatto (1977), e Aiutami a sognare (1981), e altri quattro riconoscimenti speciali. Nella sua carriera ha inoltre vinto cinque Nastri d’argento alla miglior attrice, due Globi d’oro, un Ciak d’oro, e in ambito teatrale, due premi Ubu e due premi Eleonora Duse come migliore attrice.
Mariangela Melato lavorò sempre con grandi maestri, come Luca Ronconi nell’Orlando furioso, Elio Petri in La classe operaia va in paradiso, Monicelli (Caro Michele), Giuseppe Bertolucci (Segreti segreti), Franco Brusati (Dimenticare Venezia), Sergio Citti (Casotto), e anche con Lina Wertmüller, Luigi Comencini, e Vittorio De Sica. In teatro rivisitò autori celebri con talento e grande professionalità, tra cui Pirandello, Euripide, Brecht, e Shakespeare: “La mia sostanza è il teatro un fuoco che mi consuma e quel fuoco sono io”, dichiarò.
Donna luminosa e solare, come l’ha definita Giannini, quando morì queste furono le parole che spese per lei l’artista italiano: «Eravamo un trio affiatato e straordinario Lina, Mariangela ed io, e portavamo in scena delle storie che raccontavano il lato più bello della vita. Recitando con lei diventavo spettatore, tanto riusciva a rendere bene il personaggio e ad essere ammaliante, con i suoi occhi bellissimi e con quella luce che partiva da lei. Lavorare con lei mi ha insegnato moltissimo, aveva un senso del gioco e dell’ironia, una straordinaria energia e il piacere di raccontare. Abbiamo anche avuto la fortuna di essere diretti da una grande regista come Lina Wertmuller. Quello che resta di Mariangela è il ricordo di una grande attrice che non ha mai pensato di essere una diva, perché era d’animo semplice». Mariangela Melato è stata recentemente ricordata in una mostra fotografica a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, un omaggio dedicatole dal fotografo Tommaso Le Pera, che ha avuto il privilegio d’immortalare gli spettacoli più significativi della grande attrice dagli Anni Settanta al 2000.
Simona Cocola