Sono stati ritirati definitivamente gli emendamenti alla Manovra che di fatto avrebbero portato all’introduzione di una nuova tassa patrimoniale. Le richieste di modifica, dopo aver ricevuto il parere negativo di governo e relatori, non sono state votate. Lo ha comunicato in commissione Bilancio alla Camera il deputato di Leu, Luca Pastorino.
Una delle due proposte, i cui primi firmatari erano Nicola Fratoianni (Leu) e Matteo Orfini (Pd), prevedeva di cancellare l’Imu e l’imposta di bollo sui conti correnti bancari e sui conti di deposito titoli per sostituirle con un’imposta progressiva minima dello 0,2% sui grandi patrimoni la cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500 mila euro e fino a 1 milione di euro, per arrivare al 2% oltre i 50 milioni di euro
L’altra proposta, che aveva come primo firmatario Federico Fornaro (Leu), avrebbe istituito per il solo anno 2021, un “contributo di solidarietà” a carico dei contribuenti con una ricchezza netta superiore a 1,5 milioni di euro, escludendo dal calcolo l’abitazione principale. L’aliquota prevista era dell’1% da versare entro il 30 novembre 2021. L’emendamento prevedeva inoltre, per i patrimoni all’estero “suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia”, multe che sarebbero partite dal 3% fino al 15% dell’importo non dichiarato.