Si sono riaperte le porte del carcere per Salvatore Milano soprannominato “Totuccio o Tatieddu”, boss storico di Palermo Centro. All’alba di questa mattina i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo, nell’ambito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione all’ordinanza del Tribunale di Palermo – Sezione per il Riesame, che ripristina la misura cautelare della custodia in carcere a carico di Salvatore Milano, accusato di estorsione aggravata da metodo mafioso
I fatti risalgono agli anni 2016 e 2017, quando le indagini dei finanzieri del Gico consentirono di accertare il ruolo attivo dell’uomo in merito ad una richiesta estorsiva commessa nei confronti di una nota attività commerciale del centro storico di Palermo. Nell’ambito del medesimo procedimento, a maggio del 2018, erano già stati arrestati per altre vicende estorsive Luigi Salerno e Giuseppe Bosco, due vecchie conoscenze di Totuccio.
La richiesta “estorsiva avanzata con metodo mafioso nei confronti dei titolari della società prevedeva il pagamento di somme di denaro di importo compreso tra i 500 e 1.000 euro a titolo di “messa a posto”, necessaria per ottenere l’autorizzazione ad esercitare il commercio nel territorio del mandamento di Porta Nuova ed evitare la commissione di danneggiamenti o altri atti ritorsivi ai loro danni“, affermano in una nota gli investigatori.
Le Fiamme Gialle proseguono la nota ufficiale asserendo che le indagini sono state svolte in stretta collaborazione con la DIA, al fine di individuare “i segnali di inquinamento dell’economia da parte delle consorterie criminali mafiose, a tutela degli imprenditori onesti e della libera e leale concorrenza di mercato“.
Salvatore Milano è storico uomo d’onore appartenente alla famiglia mafiosa di Palermo Centro nella quale ha rivestito il ruolo di “cassiere” delle famiglie del mandamento mafioso di Porta Nuova provvedendo al sostentamento degli esponenti mafiosi detenuti o da poco scarcerati.
Totuccio era stato arrestato già nel 2008 e condannato in via definitiva dalla Corte d’Appello di Palermo per associazione mafiosa in seguito all’operazione “Perseo”, durante la quale era stato scoperto il primo tentativo di ricostruire la Commissione provinciale di Palermo di Cosa Nostra.
La misura della custodia cautelare eseguita è stata disposta dal Tribunale del Riesame di Palermo e confermata lo scorso 4 settembre dalla Corte di Cassazione, che ha accolto l’appello della Procura della Repubblica contro l’ordinanza del Gip che lo scorso 23 dicembre, su istanza della difesa, aveva accordato a Milano gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
Carlo Saccomando