PARMA. Ieri, 18 settembre 2019, Animalisti onlus, Lav, Animalisti italiani e Oipa hanno incontrato il rettore dell’Università di Parma, Paolo Andrei, alla presenza anche del Prorettore, Fornari, dell’avvocato Marini, e della biologa Michela Kuan per la Lav (Lega antivivisezione), per la richiesta di revoca dell’autorizzazione al protocollo che prevede l’utilizzo e morte di sei macachi per esperimenti sulla cecità (progetto Ligth-up). Sottoponendo due casi recenti in cui collaborazioni tra Università (Modena e Padova) e Lav hanno consentito la liberazione di quasi 50 macachi, sottratti alla sperimentazione, che oggi vivono in un centro di recupero, il messaggio animalista segue la manifestazione del 14 settembre scorso tenutasi a Parma, sede dello stabulario in cui sono rinchiusi i primati.
“Un’altra ricerca è possibile e doverosa, auspichiamo che questo Ateneo voglia rappresentare un nuovo futuro che rispecchi quanto richiesto dalla legge, cioè la priorità dei metodi alternativi e una scienza davvero utile per i malati e per i giovani ricercatori in attesa di lavoro. Recentemente l’Epa (Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti) ha annunciato l’intenzione di ridurre, entro il 2025, i finanziamenti alla ricerca sugli animali al 30%, per poi abolirli del tutto entro il 2035. A livello internazionale il mondo scientifico sta cogliendo l’opportunità di utilizzare metodi di ricerca sostitutivi all’uso di animali, scientificamente affidabili, etici e meno costosi. Si tratta di una opportunità di avanzamento scientifico e culturale, e di uno stimolo competitivo che può rappresentare una grande chance per il nostro Paese e per i giovani ricercatori”, informa la Lav.