L’Istat ha stimato che l’aumento generale dei prezzi rispetto a luglio 2020 è del +1,9%
Aumenta l’inflazione, aumenta cioè il livello medio generale dei prezzi di beni e servizi in un determinato periodo di tempo e in modo prolungato. Luglio secondo gli ultimi dati Istat non porta buone notizie, si registra l’aumento dei prezzi un po’ in tutti i settori. Un aumento calcolato dall’istituto di statistica basandosi su un paniere di beni e servizi, rappresentativo di un nucleo familiare dove il/la referente è un lavoratore dipendente.
Gli ultimi dati Istat evidenziano un aumento dei prezzi dovuto prevalentemente ai beni energetici, che sono saliti da +14,1% di giugno a +18,6%. In poche parole bollette di luce e gas più salate.
Crescono maggiormente i beni energetici della componente regolamentata, i cui prezzi sono stabiliti da amministrazioni nazionali o locali e da servizi di pubblica utilità regolati da specifiche Agenzie, mentre i prezzi della componente non regolamentata rallentano.
Contribuiscono all’accelerazione dell’inflazione l’aumento dei i prezzi dei beni alimentari, sia lavorati (che invertono la tendenza da -0,4% a +0,2%), che non lavorati (che riducono la flessione da -1,1% a -0,2%).
Sui prezzi alla produzione Coldiretti segnala anche l’aumento delle materie prime. Le quotazioni dei principali elementi nutritivi degli animali hanno raggiunto un picco storico con il mais che registra il maggior incremento del decennio e la soia ha raggiunto il picco da quasi sette anni.
Crescono infine i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona ( +1,0% a +1,3%); rallenta la flessione dei servizi riguardanti trasporti (da -1,4% a -0,2%).
E’ aumentato anche il costo delle vacanze ma questa volta è il Codacons, il coordinamento delle associazioni dei consumatori a darci il dato informando che una villeggiatura di 10 giorni costa in media l’11% in più rispetto al 2020, con la spesa pro capite che aumenta di 98 euro tra spostamenti, alloggi e servizi.