Vertice di circa un'ora in videoconferenza degli alleati occidentali. Il Fondo monetario: "La guerra frena la crescita mondiale"
Nella video conferenza con il presidente americano, l’occidente ha deciso di continuare a imporre un severo costo economico alla Russia per l’invasione dell’Ucraina, attraverso le sanzioni, e a fornire assistenza a Kiev. Lo scrive Joe Biden su Twitter.
Il portavoce del Pentagono ha rivelato che l’aviazione ucraina ha ricevuto aerei da combattimento e pezzi di ricambio. E nei prossimi giorni, sostiene in New York Times, sarà annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari da 800 milioni di dollari, lo stesso importo della fornitura precedente.
Al vertice ha partecipato anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Inaspriremo ulteriormente le sanzioni contro la Russia e intensificheremo l’assistenza finanziaria e di sicurezza all’Ucraina“, ha fatto sapere. La numero uno dell’esecutivo europeo ha poi di nuovo sentito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, con il quale ha anche parlato del questionario inviato da Kiev per l’adesione all’Unione.
Il premier britannico Boris Johnson, durante il vertice in videoconferenza dei leader occidentali, “ha sottolineato la cruciale necessità di ulteriore sostegno militare all’Ucraina a fronte di un’enorme offensiva russa in Donbass e alla prosecuzione degli attacchi altrove“. Lo fa sapere una nota del governo del Regno Unito.
“La Russia userà solo armi convenzionali in Ucraina“: lo ha assicurato il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, durante un’intervista ad una emittente indiana.
Nei prossimi giorni i vertici del fondo monetario e della banca mondiale incontreranno il premier ucraino Denys Shmyal, che si trova a Washington. Il Fondo monetario denuncia il costo economico della crisi Ucraina. “La guerra rallenta il recupero“, afferma l’Fmi. Secondo il quale, la crescita globale, molto forte lo scorso anno per il dopo covid, nel 2022 raggiungerà solo il 3,6%, quasi un punto in meno rispetto alle stime. Ovviamente saranno invece in forte calo i pil dell’Ucraina (-35%), della Russia (-8,5) e della Bielorussia (-6).
Uno dei tagli più pesanti nelle stime di crescita è quello per l’Italia. Il fondo prevede infatti che quest’anno il pil italiano aumenterà del 2,3%, contro il 3,8 stimato prima della guerra. E per il 2023 la crescita italiana si fermerà all’1,7%.