• 18 Novembre 2024
  • SCIENZE

Lo Spinosauro: il più grande dinosauro carnivoro era acquatico

Il 29 Aprile 2020 la rivista Nature ha pubblicato una ricerca, avvenuta tra il 2015 e il 2019 su uno dei più grandi predatori della preistoria: lo Spinosauro.

Lo Spinosauro (letteralmente “Rettile spinoso”) è stato un dinosauro teropode vissuto nel Cretaceo (circa 115 milioni di anni fa) in quell’area che oggi corrisponde al Nordafrica, e più in particolare tra Egitto, Marocco e Algeria. La sua scoperta risale al 1915, quando il paleontologo tedesco Ernst Stromer ritrovò per la prima volta un fossile parziale nel bel mezzo del deserto del Sahara.

Sebbene per molti anni si sia saputo ben poco di questo dinosauro, egli è stato capace di stuzzicare molto spesso la curiosità dei paleontologi per via delle sue enormi dimensioni (stimate fino a 18 metri contro i 12 del T-Rex, che lo classificano come il più grande dinosauro carnivoro mai esistito), la sua testa a forma di coccodrillo, e di una pronunciata vela sulla schiena, sulla quale ancora tutt’oggi gli scienziati si chiedono a che cosa potesse servire (ad oggi si ipotizza una funzione di termoregolazione o richiamo sessuale).

spirosauro
Illustrazione di una probabile scena di caccia di uno Spinosauro (National Geographic)

Poiché i pochi fossili ritrovati furono conservati in un museo adiacente alla sede del partito nazista in Germania, durante la seconda guerra mondiale quel poco che restava di questo straordinario esemplare fu distrutto sotto i bombardamenti. Le poche ricostruzioni, basate su disegni e su foto dei reperti, han fatto lavorare non poco i paleontologi, i quali hanno ipotizzato per molto tempo che questo dinosauro fosse un carnivoro bipede, probabilmente il cacciatore alfa della sua era.

Questo è stato valido finché altri fossili non sono stati ritrovati nel 1996, gettando nuova luce su questo dinosauro. I paleontologi sono stati capaci di capire che in realtà questo si trattasse di un dinosauro quadrupede che cacciava prevalentemente nell’acqua, tesi avvalorata da resti fossili di pesci con morsi di denti compatibili con la dentatura di uno Spinosauro.

Una campagna finanziata in buona parte dal National Geographic (tra il 2015 e il 2019), ha portato alla luce nuove rivelazioni su questo gigante del passato. Nel deserto del Marocco sono stati ritrovati dei reperti fossili quasi intatti che han permesso una ricostruzione più accurata di questo esemplare.

Moderna ricostruzione di uno Spinosauro rilasciata da Nature il 29 Aprile 2020 (Nature)

Sembra che la coda non fosse come i comuni teropodi (simile alle lucertole attuali), ma piuttosto simile a quella dei moderni coccodrilli, con una forma molto più simile ad una pinna che doveva essere capace di fornire a questo dinosauro una propulsione in acqua decisamente elevata.

Intorno ad essa c’erano probabilmente grosse fasce muscolari capaci di generare un moto ondulatorio paragonabile a quello di un girino, ma di ben 5 tonnellate, moto che fino ad oggi nessun paleontologo era stato ancora in grado di immaginare.

Sono attualmente in corso studi per capire come questo animale si muovesse, utilizzato delle specie di gallerie del vento, ma in versione acquatica. Qualunque sarà il risultato di questi studi una cosa è già certa, il mondo dei dinosauri come noi lo abbiamo immaginato sin ad ora, andrà riscritto.

Katia Vento

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