Uno studio del Codacons mostra come il caro bollette influisca notevolmente sulle tasche di lavoratori e imprese. Con il lavoro smart i costi per le aziende si abbattono del 30%
Da molti amato per flessibilità e comodità, da altrettanti odiato perché costringe a stare segregati tra le quattro mura di casa e disincentiva il contatto sociale. Naturalmente stiamo parlando dello smart working, una modalità di lavoro che la maggior parte degli italiani ha cominciato a conoscere in maniera approfondita solo dopo l’imposizione del primo lockdown causato dall’arrivo della pandemia da Covid-19.
Ma uno studio condotto dal Codacons e pubblicato quest’oggi mostra quali possibili effetti positivi il “lavoro agile” potrebbe avere sulle tasche dei lavoratori e delle imprese. Soprattutto in periodo economico complicato come quello che stiamo vivendo in questo momento, caratterizzato dal caro-bollette e dal balzo alle stelle dei prezzi dei carburanti.
Secondo il report lo smart working garantirebbe ad ogni singolo lavoratore un risparmio annuale compreso tra i 2.845 euro e i 5.115 euro, fa guadagnare 7 giorni all’anno in termini di minore tempo perso per gli spostamenti casa-lavoro, e taglia del 30% le spese vive in capo alle aziende.
“Se inizialmente era stata la pandemia a rivoluzionare il modo di lavorare introducendo in Italia lo strumento dello smart working, ora è il caro-bollette a modificare le scelte di un numero crescente di aziende – spiega il Codacons – la necessità di tagliare le spese di luce e gas, sempre più alte e insostenibili, incentiva le imprese a far lavorare da casa i propri dipendenti, politica che a fine anno consente risparmi medi sulle spese vive (affitti, utenze, manutenzione, riscaldamento, telefonia, ecc.) fino al -30% ad azienda e addirittura fino a 10mila euro a dipendente spostato in remoto.“
Mentre per i lavoratori il risparmio annuo dipende in gran parte dalla modalità di spostamento per recarsi a lavoro, se con mezzi pubblici o in automobile, e dalla distanza percorsa nel tragitto tra casa e luogo di lavoro. Questo perché la voce carburante, in particolar modo benzina e diesel, incidono in maniera importante sulle uscite quotidiane giornaliere dei lavoratori; mentre sono decisamente meno impattanti le spese derivanti dai consumi alimentari come ad esempio colazione, pranzo e caffè.
E questo non è tutto perché grazie allo smart working ogni cittadino potrebbe risparmiare mediamente 74 minuti ogni giorno per gli spostamenti casa-lavoro, l’equivalente di 7 giorni all’anno, con una riduzione di emissioni per circa 1,8 milioni di tonnellate di CO2 all’anno dovute ai minori spostamenti.
LAVORATORE CHE SI SPOSTA IN AUTO (tragitto breve):
Cappuccino e cornetto al bar: 2,30 euro
Carburante: 5 euro (andata e ritorno)
Pranzo (vaschetta): 7 euro
Caffè al bar: 1 euro
Totale giornaliero: 15,3 euro
Totale annuo (252 gg lavorativi): 3.855,6 euro
LAVORATORE CHE SI SPOSTA IN AUTO (tragitto medio):
Cappuccino e cornetto al bar: 2,30 euro
Carburante: 10 euro (andata e ritorno)
Pranzo (vaschetta): 7 euro
Caffè al bar: 1 euro
Totale giornaliero: 20,3 euro
Totale annuo (252 gg lavorativi): 5.115,6 euro
LAVORATORE CHE SI SPOSTA IN BUS (ROMA):
Cappuccino e cornetto al bar: 2,30 euro
Abbonamento annuale trasporto pubblico: 250 euro
Pranzo (vaschetta): 7 euro
Caffè al bar: 1 euro
Totale annuo (252 gg lavorativi): 2.845,6 euro
LAVORATORE CHE SI SPOSTA IN BUS (MILANO):
Cappuccino e cornetto al bar: 2,50 euro
Abbonamento annuale trasporto pubblico: 330 euro
Pranzo (vaschetta): 8,5 euro
Caffè al bar: 1,10 euro
Totale annuo (252 gg lavorativi): 3.379,2 euro