Scopriamo perché l'estate è la stagione in cui si tradisce di più. Rispondono uomini e donne in assoluto anonimato.
Negli anni ’60 si iniziò a sdoganare il tradimento, complice il femminismo da una parte ed una sorta di ventata di rinnovo che portava le coppie a pensare alla fedeltà in maniera diversa.
Poi leggiamo, oggi, dopo 50 anni e passa, che su questo argomento nulla è cambiato, davvero incredibile come nonna e nipote possano confrontarsi su un tema che sembra le veda così lontane. Invece…
Tornando indietro con gli anni, succedeva che i papà stavano in città a lavorare e le mamme con i bimbi andavano in villeggiatura: il papà trascorreva con la famiglia il fine settimana. E fino a qui tutto andava bene, ma al ritorno in città, libero da moglie e prole, poteva tranquillamente intrattenersi con colleghi ed amici.
Nel frattempo le mamme al mare o in montagna, se riuscivano a sopravvivere ai pargoli – intendo proprio fisicamente – potevano intrattenersi pure loro, le occasioni non mancavano e la commedia all’italiana ha fatto di queste situazioni un filone divertente e veritiero. Le occasioni non mancavano di certo, oltretutto non esistevano gli smartphone.
I bimbi se hanno la fortuna di andare in vacanza non lo fanno con la mamma ma vanno in vacanza con i nonni – i più fortunati – perché ora i nonni devono ancora andare in pensione e non hanno tanto tempo per dedicarsi ai nipotini. Aggiungiamo che chi può permettersi un lungo periodo di vacanza non esiste più e chi lo facesse non lo dichiara per paura di fustigazione collettiva.
Il telefonino complica le cose: rintraccia chiunque, ovunque e a qualsiasi ora, allora perché si legge che l’estate è la stagione in cui si tradisce di più? Semplice, proviamo a pensare ad una serie di situazioni che possono rendete più propensi a cogliere l’occasione fugace:
A conferma di questa tendenza esiste una ricerca dell’Istituto Sessuale di Milano – IES – che, a seguito di un’indagine condotta online su 3.000 persone tra uomini e donne dai 18 ai 50 anni, rileva che l’80% del campione interpellato consideri l’estate “la stagione delle scappatelle”.
In risposta a questo dato si è espresso il Direttore scientifico dello IES – Alberto Caputo – spiegando che possiamo partire dal presupposto che gli uomini siano più sensibili agli stimoli visivi che in estate sono più evidenti: le donne si scoprono e attirano l’attenzione molto più che in inverno quando piumini sciarpe e cappelli le nascondono senza ombra di dubbio.
Inoltre le donne sono più ricettive ed il 40% tra loro si concede al tradimento preferibilmente se l’amante rappresenta una passione passeggera. D’estate, poi, si creano situazioni in cui ci si scopre più disinibiti.
Una ricerca che ha solo evidenziato le naturali debolezze umane, niente di più, poi sta ad ognuno di noi chiedersi il perché sentiamo il desiderio di tradire il nostro partner e quali conseguenze può avere una scappatella estiva.
Sempre la ricerca dello IES risponde anche a questo interrogativo ed il risultato è che il 20% delle donne crede che l’avventura di un’estate possa trasformarsi in una relazione duratura, mentre è solo l’11% degli uomini a pensarla allo stesso modo. Qualcosa non torna, possiamo stupirci?