• 18 Novembre 2024
  • PIANETA ANIMALI

Legge contro il consumo della carne di cane proposta dell’on. Brambilla

Promotrice di una proposta di legge per combattere l’usanza di mangiare animali domestici come gatti e cani, e a sostegno a livello internazionale della World Dog Alliance Onlus contro il consumo di carne di cane in Asia, è l’onorevole Michela Vittoria Brambilla. Pur non essendoci attualmente in Italia, come negli Usa, Hong Kong, Australia meridionale, Austria, Germania e altri Paesi, potrebbe arrivare il divieto di macellare, commercializzare, e consumare carni di questo tipo, anche se Brambilla rassicura che non esistono prove in merito a questo tipo di consumo, “se non alcuni casi sospetti e comunque sporadici o riconducibili al comportamento di squilibrati”.

carne cane brambilla
Foto da pagina Facebook Michela Vittoria Brambilla

Sono circa 30 milioni i cani uccisi all’anno per l’alimentazione umana, di cui 10 milioni in Cina. «Contro le stragi di cani e di gatti, che a milioni in Asia orientale finiscono sul piatto, sono essenziali la mobilitazione dei volontari e le pressioni sui governi dei Paesi interessati, ma anche segnali dai Parlamenti dell’Occidente». Queste le parole di Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, riportate sulla sua pagina Facebook. L’onorevole, insieme con Jason Pang, direttore della World Dog Alliance, arrivato da Hong Kong in Italia, ha dunque presentato la sua proposta di legge, un divieto introdotto il 18 dicembre scorso negli Stati Uniti, con la firma del presidente Trump sul Farm Bill.

«Accade spesso che gli animali, in molti casi sottratti alle loro famiglie umane, siano uccisi con scosse elettriche o a randellate e scuoiati mentre sono ancora vivi», ha ricordato Brambilla, riportando l’attenzione anche sul Festival della carne di cane di Yulin (Repubblica popolare cinese), dal 21 al 30 giugno 2019, e i “bok nal”, i tre giorni del cane coreani, quando in estate momento si consumano zuppe a base di questo tipo di carne. A divieto di quanto avviene, la proposta di legge prevede, per chi non dovesse rispettarla, la reclusione da due mesi a un anno, e multe da 2mila a 50mila euro.

Simona Cocola

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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