Dopo i ‘tira e molla‘ dell’ultimo periodo tutti i club di Serie A, riuniti in videoconferenza per l’Assemblea di Lega, hanno manifestato all’unanimità la volontà di riprendere a giocare la stagione interrotta a causa dell’emergenza Coronavirus. Una posizione che è in linea con quella espressa precedentemente dal Presidente di Lega Paolo Dal Pino, al quale è stata data massima fiducia e sostegno.
Il raggiungimento dell’unanimità di oggi rappresenta un risultato straordinario a fronte delle divergenze degli ultimi due mesi nei quali abbiamo visto in prima battuta quasi la metà dei presidenti della A dichiararsi assolutamente contrari alla ripresa del campionato, è accaduto dieci giorni fa e il presidente che capeggiava la cordata dissidente era Urbano Cairo. Poi via via con il passare del tempo, con il progressivo abbassamento della curva epidemiologica e con il susseguirsi di incontri ‘virtuali’ nel quale sono state esaminate nel dettaglio le perdite del ‘sistema calcio‘, ieri sembrava fossero rimasti solo due presidenti ancora contrari alla ripartenza: quello del Cagliari, Tommaso Giulini, e quello del Brescia, Massimo Cellino.
A questo punto le società si affidano alle decisioni del Governo, prestando la propria disponibilità a un dialogo “in ottica costruttiva e collaborativa”. Come evidenziato ieri dal ministro dello Sport, Vincenzo Spatafora, nel caso in cui non fosse possibile giungere ad un accordo per la ripresa delle attività sportive il governo sarà obbligato a porre fine alla stagione in corso, così come già avvenuto qualche giorno fa in Francia.
La Serie A spera che si possa trovare un accordo, sopratutto perché la mancata conclusione del campionato metterebbe a serio rischio la sopravvivenza di alcuni club, a corto di liquidità e con il bilanci in rosso. Durante l’assemblea odierna proprio il tema economico, nello specifico quello dei diritti televisivi, è stato al centro del dibattito, nel quale i club hanno ragionato su quale via intraprendere nel caso in cui i broadcaster, a fronte della chiusura forzata della stagione, decidessero di non versare l’ultima rata. Un saldo da ben 222 milioni di euro, che sarebbe dovuto avvenire lunedì 4 maggio. Le alternative alla porta sono due: intentare una causa legale o cercare la via del dialogo, così come auspicato dalla Lega.
Infine durante la riunione si è preso anche atto, con grande soddisfazione dei presenti , dell’ordinanza del governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che da domani permetterà gli allenamenti individuali sia per gli atleti professionisti che per gli sport di squadra. Una decisione di cui beneficeranno Spal, Parma, Bologna e Sassuolo, mentre alle altre 16 squadre toccherà aspettare ancora un qualche tempo e sperare che non si decida per lo stop definitivo.
Carlo Saccomando