Era stata la moglie del domatore deceduto Ettore Weber, Loredana Vulcanelli, a chiedere di non sopprimere la tigre (Sultan) che lo aveva ucciso con una zampata alla giugulare – durante uno spettacolo lo scorso luglio -, dal momento che lo stesso Weber, secondo la consorte, aveva sbagliato una movimento. Balzate agli onori della cronaca, le tigri appartenenti alla famiglia saranno vendute all’estero, dove non esistono le stesse tutele penali nei confronti degli animali. Lo riferisce la Lav, Lega antivivisezione, che si era offerta, presentando richiesta al giudice, di spostare le otto tigri a Primadomus, centro specializzato in Spagna, vicino ad Alicante, dove avrebbero potuto vivere in spazi adeguati, non sfruttate da alcun essere umano, e finalmente libere. Insieme con l’associazione olandese Aap (Animal advocacy and protection), la Lav avrebbe anche provveduto alle spese per il trasferimento e il mantenimento a vita delle otto tigri. Gli animali in cattività, prima detenuti nello Zoo Safari Park di Fasano (impossibilitato a occuparsene) in una gabbia di 20 metri quadrati dallo scorso luglio, riportano l’attenzione all’urgenza di seguire l’esempio degli oltre 50 Paesi che in tutto il mondo hanno già deciso di vietarli nei circhi. Pertanto la Lav chiede al nuovo governo italiano, al neo-incaricato ministro Franceschini e al Senato, l’approvazione della Legge Delega e del relativo Decreto Legislativo per la completa dismissione degli animali dai circhi.
Simona Cocola