• 2 Novembre 2024
  • DAL MONDO

Le donne afghane dovranno indossare “abaya” e “niqab”

Se vogliono continuare a studiare, le donne afghane dovranno coprirsi completamente e lasciare l'aula cinque minuti prima degli studenti uomini.

Le donne afghane, secondo un decreto emanato dal nuovo regime talebano, che vogliono frequentare l’università, dovranno indossare l’abaya, un ampio velo che copre il corpo, con un niqab che copre il viso ma mostra gli occhi. Le classi saranno divise per sesso. Le donne lasceranno la classe cinque minuti prima dei loro coetanei maschi e aspetteranno fino a quando questi non avranno abbandonato i locali.

Il fatto che permettano alle ragazze di andare a scuola e all’università è di per sé un passo importante e positivo. La perplessità resta sulla pratica perché solo docenti donne potranno insegnare alle ragazze ma non ci sono abbastanza insegnanti donne e aule per separare le ragazze dai ragazzi.

Per le donne afghane il burqa era obbligatorio

Quando il movimento islamista è salito al potere tra il 1996 e il 2001, il burqa era obbligatorio e alle donne era vietato studiare. Nonostante la supervisione americana, scuole e università sono state oggetto di violenze e attacchi. I talebani hanno sempre negato qualsiasi coinvolgimento, alcuni dei quali rivendicati dal locale Gruppo Stato Islamico.

Il tema dei diritti delle donne è quello su cui i talebani, saliti al potere il 15 agosto a seguito di una fulminea offensiva militare, sono i più attesi dalla comunità internazionale. Il mondo non dimentica la brutalità del regime talebano, che si sforza, sin dal suo ritorno al potere, di mostrare un volto più moderato.

Di fronte alle promesse e dei talebani,  le donne afghane restano incredule. Molte si sono nascoste nelle cantine e molte laureate hanno distrutto i titoli di studio nel timore di rischiare la vita. Politiche e attiviste temono la caccia in corso “casa per casa” sulla base di liste nere.

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Valentina Roselli

Laureata in Scienze Politiche, giornalista, ha iniziato come cronista per importanti testate nazionali e locali, ha collaborato con alcuni periodici di attualità occupandosi di politica ed è stata direttrice editoriale del quotidiano "Notizie Nazionali". Negli ultimi anni ha lavorato come ghostwriter e ha collaborato ad inchieste giornalistiche di attualità per radio e tv online.

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