Le feste natalizie e il freddo non ha placato il conflitto in Ucraina, che è giunto al 307esimo giorno. Se da una parte Kiev, come affermato dal ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, punta a raggiungere la pace entro fine febbraio, dall’altra l’omologo russo Sergey Lavrov lancia un’allarme e sottolinea la volontà dell’Occidente di sferrare un ‘attacco decapitante’ nei confronti della Russia.
La convinzione di Lavrov è dettata dalle dichiarazioni rilasciate da alcune gole profonde del Pentagono, funzionari anonimi che avrebbero effettivamente espresso la minaccia di sferrare questo attacco decisivo al Cremlino, che in realtà sarebbe una minaccia di tentato omicidio del presidente russo.
“Gli Stati Uniti stanno facendo di tutto per rendere il conflitto in Ucraina ancora più violento“: ha dichiarato ancora Lavrov nell’intervista. “Non è un segreto che l’obiettivo strategico degli Usa e dei loro alleati della Nato sia quello di ottenere una vittoria sulla Russia sul campo di battaglia per indebolire o addirittura distruggere il nostro Paese”. “I nostri avversari faranno di tutto per raggiungere questo obiettivo. Washington ha anche raggiunto l’obiettivo geopolitico chiave di rompere i legami tradizionali tra Russia ed Europa”, ha aggiunto.
“Il corso politico dell’Occidente, che mira alla totale repressione della Russia, è estremamente pericoloso: presenta rischi di uno scontro armato diretto tra potenze nucleari”. Ha aggiunto il ministro degli esteri russo in un’intervista all’agenzia Tass. Infine ha ricordato che nel caso in cui si scatenasse una guerra nucleare, “che non deve essere mai scatenata”, non ci potrebbero essere vincitori.
Questa notte le forze russe hanno nuovamente attaccato la regione di Dnipropetrovsk, nella parte est dell’Ucraina. Il governatore regionale, Valentyn Reznichenko, riferisce di attacchi effettuati con artiglieria pesante e lanciarazzi Grad, che fortunatamente non avrebbero causato vittime. In un messaggio su Telegram Reznichenko ha aggiunto anche che, a seguito degli attacchi, sono rimasti danneggiati alcuni gasdotti, linee elettriche e abitazioni private nelle città di Nikopol e Chervonohryhorivka.
Nella città di Makiivka occupata dai russi, nella regione di Donetsk, una famiglia di otto persone è stata uccisa ieri con colpi di pistola alla testa: tra le vittime ci sono tre bambini di 1, 7 e 9 anni. Lo riferiscono i media ucraini citando canali Telegram russi secondo cui gli omicidi sono avvenuti nel quartiere di Chervonogvardeisky.
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