ROMA. A raccontare il cambiamento del concetto di casa dal dopoguerra a oggi ci pensa “At Home”, in una mostra che espone progetti per l’abitare contemporaneo, visitabile fino a marzo 2020, attraverso cui al Maxxi di Roma grandi maestri italiani del Novecento dialogano con giovani figure emergenti del panorama architettonico internazionale, grazie alle opere in collezione al Museo Nazionale delle arti del XXI secolo. L’allestimento è basato sull’abitare individuale e collettivo, puntando sulle soluzioni che mettono in rapporto l’uomo con la comunità. «Non solo un’esposizione di pezzi, ma il ragionare su un’idea», afferma Margherita Guccione, direttore del Maxxi Architettura.
Tra le opere ci sono: Villa Malaparte a picco sul mare di Capri in dialogo con il rifugio sulle Dolomiti dei giovani Demogo; Collegi universitari di Urbino di Giancarlo De Carlo e il progetto Sugar Hill di David Adjaye, ad Harlem; la Casa Baldi di Paolo Portoghesi a Roma e la casa ”spaziale” di Zaha Hadid in Russia; il Bosco Verticale di Stefano Boeri a Milano e la Moryama House di Tokyo.