Continua a fare molta fatica l’hotspot di Lampedusa. Nonostante i trasferimenti già effettuati su navi quarantena e con draghetti di linea la struttura di contrada Imbriacola è nuovamente al collasso: 1.192 i migranti ospitati a fronte di una capienza massima di 250 posti.
Attraverso un calcolo elementare è facile intuire che sarebbero necessarie altre 4 strutture simili sull’isola per poter accogliere tutte le persone sbarcate. Un’ipotesi impossibile da praticare che dovrebbe smuovere le coscienze di tutte le grandi potenze europee e incentivare alla solidarietà perché il problema delle migrazioni è un fenomeno che deve interessare tutta l’Europa, non solo le nazioni di primo approdo.
Negli ultimi giorni la situazione si è ulteriormente complicata: ieri erano stati dieci gli approdi nell’isola delle Pelagie, mentre il giorno precedente avevano raggiunto le coste lampedusane sette barchini con 282 persone a bordo. Le motovedette di Capitaneria e quelle della Guardia di Finanza da giorni soccorrono le “carrette” del mare partite dalle coste nordafricane.
Nelle ultime ore sono stati trasferiti 6 tunisini sulla nave quarantena Adriatico che li condurrà a Porto Empedocle e 115 sulla Azzurra che li sbarcherà a Siracusa. Per oggi, secondo le disposizioni della prefettura di Agrigento, che opera con il coordinamento del ministero dell’Interno, è previsto l’imbarco di 110 migranti sul traghetto di linea per Porto Empedocle e di altri 50 tunisini su una motovedetta della Capitaneria che si dirigerà verso Pozzallo.