AGRIGENTO. Conosciuta come “Città dei templi”, Agrigento ha una storia antica, che risale al 580 a.C., anno della sua fondazione. Raggiunto il massimo splendore nel V secolo a.C., nel corso delle guerre puniche fu conquistata dai Romani, poi dagli Arabi, e quindi dai Normanni. La sua bellezza storica l’ha inserita tra i patrimoni Unesco dell’umanità, grazie alla distesa di templi dorici dell’antica città greca che si trovano nella valle dei Templi. E proprio qui, nel Parco dei Templi di Agrigento, l’estate fa risorgere dei ed eroi in carne e ossa, pronti a raccontare le storie dei miti greci. Tutto ciò accade all’alba, quando, alle ore 5, gli archeologi e le guide del parco accompagnano i turisti in una passeggiata lungo l’antica strada che congiunge i due templi maggiori. «I templi venivano intonacati, e poi dipinti con uno stucco bianco al quale era mescolata polvere di marmo per renderli lucenti come pietra, mentre i colori, probabilmente blu, rosso e tocchi di giallo venivano usati per il frontone, i capitelli, i collari delle colonne», spiega uno dei giovani archeologi di Coopculture, la società che gestisce i servizi offerti dal parco archeologico.
A stupire i visitatori, irrompono diversi personaggi: Paride che deve scegliere la più bella tra Era, Afrodite, e Atena, ma anche e Edipo accecato dalla sua tragedia, e Ulisse che si strappa dalle braccia della maga Circe, o Andromaca che piange l’amato Ettore. È il teatro, che porta in scena gli attori della “Casa del Musical”, giovani siciliani diretti da Marco Savatteri. I miti e le storie dell’antichità rivivono anche attraverso altre testimonianze, come vasi, anfore, e boccali del museo Griffo, un gioiello di architettura Anni Sessanta incastonato ad arte nel chiostro medievale della chiesa di san Nicola.
Le visite all’alba nella valle dei Templi sono in programma il 28 luglio, e nelle quattro domeniche di agosto, senza dimenticare la possibilità dei percorsi al tramonto (tutti i giorni fino al 15 settembre prossimo), integrati dalla visita guidata nelle catacombe. Un nuovo magico percorso, con una passeggiata dolce tra distese di mandorli e pistacchi, collega la collina dei templi agli scavi archeologici, che negli ultimi anni hanno portato alla luce un quartiere romano di epoca ellenistica, e proprio di recente i resti del teatro.
Simona Cocola