TORINO. Non si è fatta tardare la risposta da parte dell’Aeronautica Militare italiana nei confronti del “il Fatto Quotidiano” in riferimento all’articolo apparso nella giornata di ieri, dal titolo “L’Aeronautica ha 4 velivoli a rischio, ma volano ancora” a firma Toni De Marchi. Nella serata ha diramato un comunicato nel quale afferma con assoluta fermezza che “che i quattro Boeing KC-767A in linea presso il 14° Stormo di Pratica di Mare, così come tutti i velivoli della Forza Armata, rispondono a stringenti e rigidissimi requisiti e parametri di sicurezza ed efficienza, applicati dall’Aeronautica Militare in linea con direttive e standard definiti in ambito internazionale”.
L’Aeronautica ha voluto evidenziare che i modelli in questione, come tutti gli aeromobili moderni, sono equipaggiati con sistemi di sicurezza volti a riconoscere l’avvicinamento ad una situazione di stallo, con la conseguente perdita di portanza e di quota, permettendo al velivolo di uscire da tale situazione mantenendolo nel proprio inviluppo di volo. Nello specifico sono dotati di un sistema denominato MCAS (Maneuvering Characteristics Augmentation System), il software corregge automaticamente la traiettoria per evitare possibili rischi di stallo, lo stesso che è stato al centro delle polemiche per il disastro aereo del Boeing schiantatosi in Etiopia e probabilmente anche per quello che mesi fa si è verificato in Indonesia. La particolarità però è che il sistema in uso è differente da quello presente sul Boeing 737 Max, in più il velivolo è equipaggiato con due sistemi ridondanti di sicurezza che inibiscono qualsiasi ulteriore movimento non comandato dello stabilizzatore orizzontale, per cui Nel caso che l’MCAS dovesse causare una condizione di volo non desiderata, i piloti sono addestrati all’uso di entrambi i sistemi di sicurezza dell’impianto.
In conclusione non è stato necessario implementare alcuna misura precauzionale supplementare, né alcuna tipologia di addestramento specifico per gli equipaggi della Forze Armata, proprio perché i nostri militari si esercitano periodicamente alla gestione delle emergenze e delle differenti situazioni di criticità di diversa tipologia,comprese le procedure da adottare in caso di movimento non comandato dello stabilizzatore orizzontale. Ad oggi, la flotta KC-767A dell’Aeronautica Militare ha effettuato più di 26.000 ore di volo ed oltre 6.400 missioni in ogni parte del mondo, a supporto dei contingenti militari italiani che operano all’estero in ambito NATO o di coalizioni internazionali, per esercitazioni internazionali e in occasione di emergenze umanitarie, nei quali spesso sono chiamati ad intervenire per il trasporto dei primi soccorsi.