• 2 Novembre 2024
  • DAL MONDO

La tregua in Ucraina fallisce. Putin: “Sanzioni come dichiarazioni di guerra”

I russi non rispettano il cessate il fuoco e i civili sono costretti a tornare nei rifugi

E’ fallita la tregua umanitaria cominciata questa mattina per evacuare le città di Mariupol e Volnovakha. Lo afferma il Wall Street Journal. Le autorità ucraine hanno infatti accusato le truppe russe di non aver rispettato il cessate il fuoco e di aver continuato gli attacchi nelle zone residenziali.

I civili tornano nei rifugi

Il sindaco di Mariupol ha quindi invitato i cittadini in attesa di essere sfollati a tornare nei rifugi, mentre a Volnovakha solo 400 persone sono riuscite ad allontanarsi rispetto alle 15 mila previste. L’evacuazione riprenderà quando sarà possibile, ma la Croce rossa ha fatto sapere che per oggi è esclusa una riapertura dei corridoi. “I bombardamenti in corso – fa sapere il ministero degli esteri di Kiev – rendono impossibile l’apertura di corridoi umanitari per l’evacuazione sicura dei civili e per la consegna di medicine e cibo“.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky

Zelensky: “Dobbiamo soccorrere quelle persone”

Poco fa il presidente Volodymyr Zelensky ha diffuso un nuovo messaggio video. In esso, ha chiesto l’attivazione dei corridoi umanitari nelle due città ucraine, per permettere il soccorso e l’evacuazione di bambini, donne e anziani. Zelensky ha poi ringraziato la Polonia per l’accoglienza offerta ai profughi ucraini: “tra noi e la Polonia non esiste più nessun confine“, ha detto il presidente. Secondo Zelensky già “10 mila soldati russi” sarebbero già rimasti uccisi. Giovani “a cui non è stato spiegato che stavano andando a combattere“.

Putin: “Sanzioni come dichiarazione di guerra”

Il presidente russo Vladimir Putin ha respinto al mittente le accuse, sostenendo che a ostacolare i corridoi umanitari sarebbero stati i nazionalisti ucraini. Poi il numero uno del Cremlino ha lanciato nuove minacce al mondo: “Le sanzioni contro la Russia equivalgono a una dichiarazione di guerra“, ha affermato Putin. Avvertendo in particolare che “l’istituzione di una no-fly zone sull’Ucraina da parte di qualsiasi Paese sarà vista da Mosca come partecipazione diretta al conflitto armato“. Quindi l’avvertimento a Kiev: “Se la dirigenza ucraina attuale continua a fare quello che fa e non comprende le nostre preoccupazioni sulla possibilità che armi nucleari possano essere piazzate sul suo territorio, sta mettendo in questione il futuro dell’Ucraina come Stato“,

Nuovi negoziati nei prossimi giorni

La tregua era stata concordata durante il secondo round dei negoziati in Bielorussia. Un nuovo incontro potrebbe avvenire entro 2 giorni, fanno sapere fonti ucraine. Ma sulla ripresa dei negoziati potrebbe pesare, oltre al mancato rispetto del cessate il fuoco, anche la notizia arrivata da Kiev: l’uccisione di Denys Kireev. Era uno dei membri della delegazione ucraina al primo incontro con i russi a Gomel. E’ stato colpito in centro a Kiev dall’intelligence ucraina perché sospettato di essere una spia.

Emanuele Iacusso

Classe 1971, studi di filosofia, giornalista professionista. Si occupa da 20 anni di politica, come assiduo frequentatore di Palazzi romani. Ha lavorato lungamente in radio e in televisione, presso importanti network nazionali. Tra le passioni i motori, l'astronomia e lo sport.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati