• 24 Dicembre 2024
  • AMBIENTE

La tecnologia di stoccaggio e riutilizzo dell’anidride carbonica

L’anidride carbonica presente nella atmosfera viene catturata e stoccata nel sottosuolo all’interno delle formazioni geologiche. La CO2 non è altro che un gas costituito da un atomo di carbonio legato da due atomi di ossigeno. La maggior parte di emissioni di questo gas serra sono dovute alla produzione industriale.

Ad oggi, si registrano concentrazioni di anidride carbonica molto elevate e superiori rispetto agli anni precedenti, comprese tra i 420-425 parti per milione. A tal proposito, sia in Italia ma anche nel resto dell’Europa, molti impianti industriali (principalmente petroliferi) stanno adottando delle nuove tecnologie di trasporto, stoccaggio e riutilizzo di anidride carbonica, che prendono il nome di Carbon Capture and Storage (CCS) e Carbon Capture Usage and Storage (CUS).

Queste procedure, a seguito di importanti investimenti, sono state adottate proprio per contrastare il riscaldamento globale e a favorire quindi la lotta al cambiamento climatico al fine di raggiungere gli accordi climatici Europei.

Processo di stoccaggio dell’anidride carbonica(CCS)

La tecnologia CCS consiste nel trasporto e stoccaggio della CO2 . Una volta che il gas è stato catturato dai camini di impianti industriali, viene separato da altri gas presenti durante le emissioni e trasportato o via terra o via mare e successivamente depositato nel sottosuolo a diverse profondità.

La distribuzione di questo gas avviene all’interno di formazioni geologiche e giacimenti di idrocarburi esauriti e quindi precedentemente estratti; in questo modo, il giacimento tornerà ad avere di nuovo lo stato di pressione originario. La gran parte di questi giacimenti sono impermeabili, quindi non si ha perdita o la fuoriuscita di gas dal serbatoio geologico.

Processo di riutilizzo dell’anidride carbonica (CUS)

La tecnologia CUS consente, invece, non lo stoccaggio del gas, ma il suo riutilizzo e quindi vengono generati altri prodotti, sia per il settore chimico che edilizio. Nel primo caso, per esempio, si possono ottenere prodotti come polimeri o gomme sintetiche, mentre nel secondo caso, la CO2 può essere utilizzata per l’indurimento e rafforzare la resistenza del calcestruzzo. Inoltre, il riutilizzo trova spazio anche nel settore agricolo, andando così ad aumentare la resa produttiva all’interno di serre.

anidride carbonica
(Pexels)

Studio geologico del sottosuolo

È importante effettuare uno studio stratigrafico- geologico dettagliato della tipologia di giacimento ove viene iniettata l’anidride carbonica, circa ad una profondità di 1000 metri dal piano campagna, al fine di capire la sua futura capacità estrattiva. Il sottosuolo è costituito per la maggior parte dei casi, da serbatoi porosi intercalati tra strati impermeabili. Il gas permane per tempi geologici fino all’estrazione.

La scelta delle unità geologiche deve essere valutata proprio per verificare la capacità, iniettività e contenimento del “serbatoio” geologico. La capacità, consiste nell’andare a valutare le caratteristiche fisiche e geologico-strutturali della formazione geologica, come spessore, porosità, permeabilità, presenza di fratture e faglie. In corrispondenza del pozzo di iniezione di anidride carbonica, il complesso stratigrafico deve avere una elevata permeabilità in modo tale da permettere al gas di fluire rapidamente del mezzo poroso.

Inoltre, al fine di trattenere il gas nel mezzo poroso è importante il suo “contenimento” costituito da rocce poco permeabili. Molte di queste informazioni, vengono ricavate attraverso indagini sismiche e modellazione 2D e 3D eseguite proprio da geologi e altri esperti del settore.

La strada verso la transizione energetica

Le tecnologie di recupero e di stoccaggio sono a basso rischio e sicure ed essenziali per ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. Tali metodi rappresentano un processo di decarbonizzazione e permetterà di raggiungere il cosiddetto net zero climatico entro il 2050, accelerando cosi la transizione energetica ed ecologica.

Questi sistemi tecnologici hanno un duplice vantaggio sia di generare prodotti e materie prima e sia di assorbire il quantitativo di gas serra prodotto nelle stesso tempo. Lo sviluppo tecnologico deve contribuire a raggiungere i principi di sostenibilità anche perché se le aziende continuano a produrre questo gas, verranno imposte ulteriori tassazioni sull’emissione di carbonio e sarà difficile contenere il riscaldamento globale. La giustizia climatica e sociale deve essere garantita e presa in considerazione.

Fabrizio Filipello

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