• 19 Novembre 2024
  • DAL MONDO

La storia di Volodymyr Kowalski, eroe ucraino morto per difendere Kiev

Aveva perso entrambe le gambe nel 2016 su un campo minato, ma non si era arreso al destino e alla disabilità: ha perso la vita nel tentativo di fermare l'avanzata dei russi nella sua città di Bucha, alle porte di Kiev

Definirlo semplicemente un eroe sarebbe riduttivo. Quella di Volodymyr Kowalski è la storia di un uomo straordinario che non si è mai arreso di fronte alle difficoltà della vita e ha affrontato il destino, a volte fin troppo crudele nei suoi confronti, come sul campo di battaglia ovvero con generosità, tenacia e onore. Il 34enne ha perso la vita nel tentativo di difendere Bucha, città alle porte di Kiev, e contrastare l’avanzata dell’esercito russo verso la capitale. L’ufficiale in riserva aveva deciso di riprendere in mano il fucile nonostante fosse costretto a camminare su due protesi.

La notizia della morte è stata diffusa dalla moglie, Vira Tymoshenko, ma è rimbalzata sui social grazie al post pubblicato da Oksana Lyniv, direttrice musicale ucraina del Teatro Comunale di Bologna. Il messaggio pubblicato su Facebook recita: “Il mio amato Volodymyr Kowalski è morto eroicamente, difendendo la nostra città natale di Bucha nella battaglia mattutina, non permettendo agli orchi di raggiungere Kiev. È stato e sarà sempre un esempio di coraggio e onore non solo per me e nostro figlio di 6 anni, ma per tutti noi“.

Le battaglie in difesa dell’Ucraina e l’esplosione che gli ha fatto perdere le gambe

La donna racconta che nel 2014 il marito era andato a difendere Maidan, mentre l’anno successivo le regioni di Luhansk e Donetsk. Poi nel 2016 l’esplosione su una mina nemica gli aveva tolto le gambe, ma la tragica fatalità non lo aveva spezzato nell’animo: prima era tornato a camminare attraverso l’uso delle protesi e la riabilitazione, poi insieme avevano avuto il anto desiderato figlio primogenito e infine aveva partecipato ad alcune competizioni di crossfit.

“Volodya non poteva guardare con calma l’orrore dell’invasione nella nostra nativa Ucraina, – prosegue Oksana – e non poteva fare nulla stando seduto a casa. Dopo aver ricevuto un’arma, è andato a difendere le strade pacifiche della nostra città di Bucha, ma non tornerà a casa.” Il post si conclude con una frase carica di amore ma anche di risentimento per quanto accaduto: “Ti amiamo e siamo orgogliosi di te! Perdonami se non ti ho salvato. Riposa in pace. Ci vendicheremo per te e per ogni morto”.

Volodomyr Kowalski

Chi era Volodomyr Kowalski

Volodymyr Kowalski era un sergente-meccanico dell’esercito ucraino, nato a Kakhovka, che aveva prestato servizio nel 14° plotone situato a Volodymyr-Volynskyi. A marzo del 2015 era stato inviato in missione nell’Ucraina orientale e il 15 marzo del 2016 era rimasto gravemente ferito su un campo minato, a seguito di una ricognizione effettuata su un territorio occupato. Trasportato e soccorso all’ospedale di Volnovakha, i medici si erano visti costretti ad amputagli entrambe le gambe.

Dopo aver ricevuto la prima protesi in Ucraina, ha iniziato ad allenarsi e partecipare a varie gare di crossfit per persone con disabilità, come “Games of Heroes” e “Power of the Nation”. In seguito grazie a una raccolta fondi si è recato in Florida e ha ottenuto altre due protesi di nuova generazione e aveva avuto la possibilità di affrontare un percorso speciale di cure e riabilitazione.

Norbert Ciuccariello

Classe 1976, fondatore del quotidiano web nazionale il Valore Italiano e del quotidiano locale Torino Top News. Oltre a ricoprire l'incarico di editore e giornalista pubblicista è un imprenditore impegnato nel settore della moda e della contabilità.

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