L'Associazione Italian Horse Protection lancia la campagna #Adotta un cavallo e racconta la storia a lieto fine di Grifo, cavallino cieco, inizialmente destinato all'eutanasia
Questa è la storia di un cavallino cieco che doveva morire e invece è vivo e vegeto e cosa più importante è felice. Ce la raccontano i volontari di Italian Horse Protection, l’associazione con sede a Volterra in Toscana che si batte per salvare le centinaia di cavalli che ogni giorno in Italia subiscono maltrattamenti. Per IHP è fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica verso questi animali che ancora oggi sono visti soprattutto come merce da sfruttare.
Tra le ultime battaglie quella per il ritiro del farmaco Fixplan, prodotto dall’azienda argentina Syntex S.A. ricavato dal sangue di cavalle gravide torturate e la petizione per l’abolizione delle carrozze trainate da cavalli nel centro di Firenze, dopo quanto è successo il 16 giugno quandi un cavallo impaurito si è infilato al galoppo con la carrozzella tra le due auto della scorta del Ministro Luciana Lamorgese. Petizione firmata anche da Edoardo Stoppa, lo storico inviato di “Striscia la notizia”.
L’associazione quest’anno sta diffondendo la campagna #Adottauncavallo e la storia di Grifo è quella di un’adozione fortunata e speciale. Grifo è cieco e doveva morire, la sua mamma faceva parte del sequestro di Lunghezza (Roma) dove nel 2018 oltre 60 animali maltrattati furono salvati grazie anche ad IHP. Grifo nacque mentre la mamma era in attesa di adozione e poco dopo la nascita venne reso cieco da una grave infezione agli occhi. A nulla sono valsi i tentativi fatti per salvargli la vista presso la Clinica di Perugia: Grifo sarebbe rimasto cieco per sempre e qualcuno prospettava l’eutanasia– ritenendo improbabile la gestione di un puledro cieco dalla nascita.
I volontari di Italian Horse Protection decisero di portarlo al loro centro di recupero, avendo avuto già esperienze con cavalli ciechi. Al centro Grifo ha imparato velocemente a farsi guidare dalla mamma, dalla quale il puledrino non è stato mai separato, sviluppando moltissimo gli altri sensi. Il resto lo hanno fatto le cure e l’amore dello staff e dei volontari di IHP che lo hanno accompagnato in un percorso tutt’altro che facile. E’ stata una grande sfida, per lui e per gli umani che lo hanno accudito. Oggi Grifo è un simbolo di rinascita e di speranza.
La sua nuova vita è possibile solo grazie alle donazioni dei privati perché IHP non riceve nessun tipo di sostegno pubblico. I soldi, tanti, servono per curare e accudire i cavalli maltrattati e arrivano da tutti i singoli cittadini che hanno a cuore la sorte di questi splendidi animali: piccoli gesti che fanno la differenza e che permettono all’associazione di portare avanti la battaglia quotidiana per sottrarre i più deboli alla sofferenza inflitta dall’uomo.