Stop al gas a Varsavia e Sofia. Von der Leyen: "Inaccettabile". Draghi guarito torna a Roma
Da questa mattina gli approvvigionamento di gas dalla Russia a Polonia e Bulgaria sono completamente bloccati. Gazprom ha quindi dato seguito alla comunicazione inviata ieri dal colosso dell’energia russo alle società di gestione dei gasdotti di Varsavia e Sofia. Il motivo è il rifiuto dei governi di pagare la fornitura in rubli. Per il presidente della Duma, la camera bassa russa, il provvedimento andrebbe esteso a tutti i paesi “ostili“.
E’ cominciata quindi la temuta e attesa guerra del gas con i paesi europei che sostengono l’Ucraina, inviando aiuti e armi, e impongono sanzioni alla Russia. “Ingiustificato e inaccettabile”, commenta la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che parla apertamente di “ricatto“. Ma, assicura la numero uno dell’esecutivo europeo, “siamo preparati a questo scenario. Stiamo studiando una risposta coordinata di tutta la Ue”. Von der Leyen punta, ancora una volta, sull’unità e la solidarietà europee: “I cittadini dell’Unione possono stare certi che restiamo uniti e solidali con i paesi colpiti“. I paesi hanno già preparato piani di contingentamento e stanno lavorando per forniture alternative e i migliori livelli di accumulo e riserve possibili.
La Polonia non è intimidita dal ricatto messo in atto dalla Russia, afferma il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, intervenendo al parlamento di Varsavia. Anche la Bulgaria, con il premier Kiril Petkov, parla di ricatto e di “grave violazione del contratto“. Il paese ha riserve per un mese, fa sapere ancora il governo di Sofia. Il governo tedesco esprime “preoccupazione“ per lo stop alle forniture di gas a Polonia e Bulgaria, anche se precisa che i flussi verso la Germania sono al momento stabili.
L’Austria, un altro dei paesi europei, insieme a Germania e Italia, super dipendenti dal gas russo, continuerà a pagare in euro le forniture dalla Russia. Il Cancelliere Karl Nehammer bolla come “fake news della propaganda russa” le voci circolate su una scelta di Vienna di pagare invece in rubli. “Ovviamente” OMV, l’azienda dell’energia austriaca, continuerà a pagare in euro. “L’Austria si attiene ai punti e alle virgole alle sanzioni dell’UE concordate congiuntamente“.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi è finalmente guarito dal covid ed è già rientrato a palazzo Chigi. La quarantena è durata quindi 9 giorni. L’ex numero uno della Bce quindi domani presiederà di persona il Consiglio dei ministri incentrato proprio sull’energia. Allo studio ci sono soprattutto misure contro il caro bollette, ma sicuramente si parlerà anche della situazione del gas. Che, al momento, continua ad affluire regolarmente, e dovrebbe continuare a farlo almeno per un altro mese. In teoria, infatti, le prossime scadenze di pagamento sono fissate per fine maggio, quando quindi potrebbe porsi il problema del pagamento in rubli. Ma è chiaro che un eventuale blocco totale potrebbe avvenire in qualsiasi momento. Al momento, l’Italia sta facendo scorte, ma in autunno il problema di un razionamento o di distacchi programmati potrebbe porsi.