Mariupol sgomberata, annuncia il ministero della difesa russo
La Russia sostiene di aver di fatto conquistato la città portuale di Mariupol, nel sud est dell’Ucraina, una delle più devastate dai bombardamenti. Lo afferma il ministero della difesa di Mosca, secondo il quale l’intera area urbana è stata sgomberata dalla truppe ucraine. Un’ultima sacca di resistenza si trova nell’acciaieria Azovstal.
La eventuale caduta di Mariupol potrebbe segnare la fine dei negoziati, che non si sono mai interrotti, anche se hanno portato finora scarsi risultati. “La distruzione del nostro esercito, dei nostri ragazzi, porrà fine a tutte le trattative“, ha detto Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino ha poi aggiunto che un eventuale trattato di pace con la Russia dovrà prevedere due documenti. Uno sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, l’altro sulle sue relazioni con la Federazione Russa. Alcuni paesi, 4 in particolare, si sono offerti di fare da garanti della sicurezza ucraina, e tra questi il presidente ucraino ha citato anche l’Italia.
In serata poi Zelensky ha aggiunto di essere disponibile a discutere dello status della Crimea, ma solo dopo il ritiro russo dal territorio ucraino. Infine, sull’ipotesi del ricorso alle armi nucleari da parte di Mosca, il presidente ucraino ha detto: “Dobbiamo prepararci per questo. Possono usare qualsiasi arma, ne sono convinto“.
Vladimir Putin “vive nel suo mondo” ed “è convinto che sta vincendo la guerra” in Ucraina. Lo sostiene il cancelliere austriaco Karl Nehammer in una intervista. Nehammer è stato il primo e unico leader occidentale ad aver incontrato il presidente russo dall’inizio del conflitto. Putin “ritiene che la guerra sia necessaria per garantire la sicurezza della Federazione Russa“, aggiunge.
Guerra in Ucraina anche nell’omelia della veglia pasquale nella basilica di San Pietro. Il Papa ha prima fatto riferimento a “gesti di pace in questo tempo segnato dagli orrori della guerra“. E poi, alla fine dell’omelia, Francesco si è rivolto direttamente al sindaco di Melitopol Ivan Fedorov, presente in basilica insieme ad alcuni parlamentari ucraini. “In questo buio che voi vivete, signor sindaco, signori e signore parlamentari, il buio oscuro della guerra e della crudeltà, tutti noi preghiamo con voi questa notte, preghiamo per tante sofferenze“. Infine Bergoglio ha pronunciato la formula “Cristo è risorto” in ucraino.